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Incendi ed estorsioni alle attività: ecco le condanne per il nuovo clan della valle

Valle Caudina. Si è tenuta dinanzi al Gip  di Napoli, Anna De Bellis,  il processo a carico  dei nuovi ras della Valle Caudina accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso ( 416 bis comm. 1).

Blitz del scorso luglio, che nasceva dall’ operazione denominata “ Zeus”. Furono coinvolti i Massaro di Airola, Morzillo, Buono, Truocchio e company.

Condannati quasi tutti, tra dichiarazioni incrociate e qualche ammissione. In allegato il quadro completo, 9 anni per Morzillo della conosciuta famiglia di panettieri, è la condanna più alta.

 

L’assoluzione

Il sistema accusatorio era sostenuta da intercettazioni ambientali  e telefoniche, dalle dichiarazioni accusatorie di diversi testimoni ed era stato rafforzato dalle ammissioni di responsabilità di diversi imputati, che hanno deciso di collaborare con la giustizia.  Nonostante ciò a seguito dell’ udienza il GUP, accogliendo le tesi dell’ avvocato Vittorio Fucci jr, ha assolto il Testa. Il risultato è di notevole importanza in ragione del fatto che il Testa risulta l’unico assolto tra i 9 imputati che furono sottoposti a misura cautelare. Il Testa in particolare era stato sottoposto alla misura del divieto di dimora in Campania (poi annullato dal Gip sulla base dell’ istanza dell’ avvocato Vittorio Fucci jr). Il Testa è personaggio  noto alle cronache e risulta imputato in diversi altri processi ed in particolare è stato coinvolto in un altro blitz riguardante un’organizzazione criminale  finalizzata al traffico e allo spaccio di droga in tutta la Campania, con base a Terzigno in provincia di Napoli.

 

 

Il provvedimento in questione traeva origine dalle attività poste in essere dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Montesarchio, i quali, da agosto 2018, avvalendosi anche di attività di intercettazione telefonica, cui si è affiancata un’attività di polizia di tipo tradizionale (appostamenti su strada consequenziali all’ascolto delle conversazioni sulle utenze degli indagati, controlli di persone, pedinamenti, osservazioni, accertamenti sulle utenze telefoniche, perquisizioni e sequestri di armi, munizionamento e ordigni esplosivi ecc.), hanno raccolto riscontri oggettivi dell’attività posta in essere dal sodalizio criminale.

In particolare, le indagini hanno consentito di ricostruire e provare l’esistenza e l’operatività di un ben organizzato gruppo criminale dedito a una insistente attività estorsiva in danno di imprenditori e commercianti della Valle Caudina. Gli atti intimidatori, accertati da settembre 2018 fino al mese di maggio 2019, avevano anche lo scopo di mostrare l’esistenza e la forza di una nuova consorteria criminale sul territorio, attraverso azioni violente e minacciose con intrinseca carica intimidatrice, con l’obiettivo di determinare assoggettamento e omertà.

Le condanne totali

28enne pregiudicato Antonio Buonanno di Moiano 5 anni e mesi

il 29enne pregiudicato Francesco Buono di Airola; 7 anni

il 27enne Alessandro Massaro di Airola; 4 anni (assolto capi 2 e 4)

il 28enne pregiudicato Biagio Massaro di Airola;  5 anni e 4 mesi

il 23enne pregiudicato Pasquale Massaro di Airola; 5 anni e mesi

il 44enne pregiudicato Pietrantonio Morzillo di Moiano; 9 anni e 4 mesi (assolto dai capi 7 e 8)

il 21enne Luca Truocchio di Moiano; 5 anni e 4 mesi

il 38enne pregiudicato casertano Umberto Zampella. 3 anni e 4 mesi

Il 49enne pregiudicato Giovanni Testa, di Montesarchio. ASSOLTO