CASAL DI PRINCIPE. L’impegno con il quale ha perorato la causa dei concittadini e lo stop recente ad una demolizione non sono bastati al sindaco Renato Natale per sfuggire alle ire dei facinorosi. Il primo cittadino di Casal di Principe è stato oggetto infatti di minacce sui social proprio in riferimento alla questione degli abbattimenti.
“Nel ringraziare tutti i gruppi consiliari per la solidarietà espressa alla mia persona per le minacce ricevute sui social (preciso: non da parte delle due famiglie interessate), ritengo doveroso, così come mi ero impegnato a fare in un precedente Consiglio, comunicare gli aggiornamenti sulla vicenda delle demolizioni prevista in prima battuta per il 29 Marzo su disposizioni della Procura di Santa Maria C.V.” ha dichiarato Natale durante la seduta.
“Una delle due demolizioni ordinate dalla Procura vede purtroppo coinvolti due nuclei familiari con minori; da quando ci è stata comunicata dalla Procura la disposizione per lo sgombero dello stabile con successiva demolizione, abbiamo lavorato incessantemente per trovare una soluzione abitativa adeguata, predisponendo anche una manifestazione di interesse pubblica, per la ricerca di due appartamenti con fitto a carico dell’Ente, manifestazione andata però deserta.
In più occasioni ho fatto presente alle Autorità competenti le enormi difficoltà che esistevano per dare alloggio idonea ai due nuclei familiari in tempi così brevi sottolineando anche il rischio di esporre le due famiglie, ed in particolare i 4 bambini, ad una più grave fragilità sociale. Dopo una nostra prima richiesta di rinvio la Procura aveva concesso 15 giorni di proroga del provvedimento ridefinendo come data per l’esecuzione il 13 Aprile.
Nel frattempo, oltre al nostro avviso pubblico, è stata attivata, per la ricerca di soluzioni alloggiative, tutta la rete del privato sociale fra cui la Diocesi, le Caritas, le Parrocchie, ed altre Organizzazioni di volontariato del territorio; è stata anche sollecitata l’Agenzia dei Beni Confiscati ad accelerare i tempi di consegna di bue beni confiscati alla camorra che, a nostro avviso, potrebbero essere usati come social housing. Ma – continua Natale – purtroppo quasi a scadenza delle due settimane concesse di proroga, non si era raggiunto alcun risultato. Per questo motivo il giorno 8 Aprile ho inviato nota alla Procura, in cui ho relazionato minuziosamente quanto si stava facendo, ma che tutto lasciava trasparire l’impossibilità di trovare concrete soluzioni abitative per il 13 Aprile, giorno previsto per la demolizione.
Contestualmente alla mia nota in Procura, chiedevo al Presidente del Consiglio di convocare con urgenza il Consiglio Comunale per informare tutti sullo stato dei fatti e sul rischio concreto che il giorno 13 Aprile due famiglie si sarebbero potuto trovare senza casa.
Ma con mio immenso piacere a poche ora dal Consiglio ci giunge da parte della Procura una nuova proroga di 45 giorni.
Ovviamente ho personalmente provveduto ad informarne le due famiglie e stasera il Consiglio Comunale tutto. Esprimo qui soddisfazione per questo risultato e ringrazio la giunta e tutti i consiglieri comunali per la collaborazione fornita. Ritengo poi doveroso ringraziare le due famiglie interessate per la fiducia e il rispetto istituzionale che hanno sin da subito espresso all’Amministrazione comunale. Nella stessa giornata del 9 Aprile ho provveduto ad inviare alla Procura della Repubblica il nostro ringraziamento per l’attenzione, la disponibilità e la sensibilità dimostrata in una vicenda dai delicati risvolti umani. Ora comincia un’altra fase, durante la quale vanno comunque trovate soluzioni idonee, ma con più fiducia avendo più tempo a disposizione”.
La solidarietà di Tartaglione
“I sindaci non possono essere lasciati soli nella delicatissima vicenda degli abbattimenti di abitazioni abusive”. Così il coordinatore provinciale di Articolo Uno, Alessandro Tartaglione, interviene sulla situazione che si è venuta a creare a Casal di Principe relativamente alla demolizione di due alloggi abusivi entrambi abitati da famiglie con minori.
“Se da un lato la giustizia deve fare il suo corso e sanare l’abusivismo che, in assenza dello Stato, ha imperato per anni sul territorio casertano. Dall’altro lato, però, bisogna stare attenti a situazioni che rischiano di creare un vero e proprio dramma sociale. E’ necessario trovare una soluzione politica, che veda Governo e Regione impegnarsi insieme ai Comuni, al fine di evitare di lasciare tutte le responsabilità in capo ai sindaci i quali, oltre a garantire la legalità, devono salvaguardare anche la tenuta sociale delle loro comunità, già fortemente provate dalla pandemia e dalla crisi economica”.