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Andrea Abbadia debutta con il disco “Maschere”, da oggi on line

Calvi Risorta. È uscito oggi l’album di debutto del sassofonista jazz Andrea Abbadia.

Appassionato di musica fin da piccolo, dopo anni di studi e di duro lavoro è riuscito a coronare il suo sogno con la pubblicazione del primo disco da solista intitolato “Maschere“.

L’album è acquistabile in formato digitale in tutti gli store on line ma anche direttamente dal sito ufficiale dell’artista http://www.andreaabbadia.com.

Il lavoro con il sax baritono del maestro Andrea Abbadia, a cui hanno collaborato i musicisti Lello Petrarca al pianoforte, Luca Varavallo al contrabasso e Alex Perrone alla batteria, è stato prodotto dalla casa discografica WoW Records e contiene sette brani jazz inediti: Walking with groove; Dialettica dell’immaginario; Blues for dexter; Song for nara; Rolling; Alessandra; Only you can dance on my heart.

Un fiume di note e di strutture armoniche che accompagnano in un viaggio musicale e sensoriale di cui ci parla l’artista:

 

 

– Dopo mesi di duro lavoro è uscito “Maschere”, il tuo primo album da solista. Che emozione provi?

A:Sono veramente felice. Quando ho iniziato a studiare seriamente la musica non mi aspettavo di certo di fare un album da solista e invece eccomi qua! È stato un duro lavoro curato nei minimi dettagli, ma sono riuscito ad avere le sonorità che volevo. Per me è un nuovo punto di partenza, uno spunto a studiare di più e a migliorare sempre》.

– Le tracce dell’album “Maschere” sono quasi tutte scritte da te. Come sono nati i tuoi brani? A cosa o a chi ti sei ispirato durante la loro composizione?

A:I mei brani sono nati da emozioni diverse e dalla voglia di comunicare quello che ho dentro. Alessandra è un brano d’amore per mia figlia, Dialettica dell’immaginario è dedicato a Lucio Dalla. Ma non voglio svelare altro, il bello della musica è che all’ascoltatore possono arrivare emozioni totalmente diverse da quelle del compositore. Il brano una volta composto non è più tuo, diventa di tutti》.

– A causa della pandemia da Covid-19 non si possono ancora fare concerti. Come stai vivendo da artista questo periodo?

A:Questo periodo è veramente uno strazio, sono molto arrabbiato. Gli artisti in Italia sono sempre i più penalizzati, è una categoria che non esiste. I contagi nei teatri e nei luoghi di cultura sono stati quasi zero eppure ad oggi ci ritroviamo con i luoghi di culto aperti e i teatri e i club chiusi. È una vergogna. Io non me la prendo assolutamente con la Chiesa ma con chi decide e permette queste cose! Spero che si raggiunga presto l’immunità per poterci riabbracciare di nuovo e rivederci ai concerti》.

– A chi dedichi il tuo primo disco?

A:Il disco lo dedico alla mia famiglia e a tutti gli sforzi e i sacrifici fatti per arrivare a questo! Dietro il lavoro di un artista ci sono molti sacrifici di chi gli sta più vicino, a partire dal tempo dedicato allo studio giornaliero che è tolto agli affetti. Nei mei assoli oltre ai tecnicismi c’è anche il mio amore per loro》.

Intervista ad Andrea Abbadia, il sassofonista jazz al lavoro sul primo disco da solista

Andrea Abbadia, la magia del sax e il suo primo disco “Maschere”