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Finanza in azione, sequestro milionario a noti commercianti di carne

 

CASERTA.  In data odierna, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta, su delega di questa Procura ha completato le operazioni di sequestro delle disponibilità finanziarie della “ROSANGELES S.R.L”, esercente l’attività di “commercio all’ingrosso di carne fresca, congelata, surgelata”, con sede in via Pasteur 38, Caserta, nonché delle liquidità dei vari rappresentanti legali avvicendatisi nella conduzione della stessa, ovvero RAZZANO Rosita, cl. 1954 e SCOTTI Biagio, cl. 1990, per un valore complessivo di circa € 4.500.000.

Il sequestro preventivo è stato disposto, su richiesta di quest’Ufficio Giudiziario, dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere fino al valore limite di circa € 4.500.000, pari al profitto illecito derivante dall’evasione delle correlate imposte I.V.A. e IRES relative agli anni d’imposta dal 2014 al 2016. L’esecuzione del provvedimento cautelare costituisce l’epilogo di un’attività di indagine, al fine di approfondire sotto il profilo delle responsabilità penali e delle correlate fonti di prova, gli esiti del controllo fiscale eseguito nel 2017 dalla locale Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate nei confronti della ROSANGELES S.R.L.

 

Ciò in piena attuazione del Protocollo investigativo in materia di reati tributari siglato da questo Ufficio Giudiziario con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza e la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Caserta, al fine di assicurare il miglioramento dell’efficacia complessiva e della tempestività dell’azione di contrasto all’evasione fiscale e il proficuo svolgimento delle indagini nello specifico settore con il coordinamento di questa Procura. In particolare, le attività investigative hanno permesso di accertare come la “ROSANGELES S.R.L” nella dichiarazione ai fini II.DD e IVA, per l’anno 2014, abbia indicato elementi attivi inferiori a quelli realmente conseguiti con una conseguente evasione di imposta pari a € 1.095.368 e che per le annualità d’imposta 2015 e 2016 la medesima società abbia invece omesso di presentare le prescritte dichiarazioni, sia ai fini IVA che ai fini II.DD, con una conseguente evasione complessiva d’imposta pari a € 3.399.988.

Conseguentemente, i legali rappresenti pro tempore sono incorsi, con tali condotte, nella violazione delle fattispecie delittuose di “Dichiarazione infedele”, nonché di “Omessa dichiarazione” previste e punite rispettivamente dagli artt. 4 e 5 del D.lgs. n. 74/2000.