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Dcpm Natale, Conte pronto a cambiare: si ragiona sui 3 giorni clou

 

NAZIONALE. Il premier Giuseppe Conte avrebbe aperto una riflessione sull’opportunita’ di allargare le possibilita’ di spostamento tra Comuni a Natale. E’ quanto apprende l’ANSA da fonti parlamentari. Il divieto di uscire dal Comune in cui ci si trova e’ previsto il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio. La riflessione aperta da Conte, secondo le stesse fonti, potrebbe portare a modifiche al decreto legge sul Covid o a un aggiornamento delle Faq del governo, con un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessita’ che giustificano lo spostamento tra Comuni.

 

Mobilità a Natale, veleno dal centrodestra

 

La maggioranza ha rifiutato oggi di calendarizzare con urgenza la nostra mozione per modificare il decreto sulla mobilità natalizia. Lo dichiarano in una nota congiunta i capigruppo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia al Senato, Massimiliano Romeo, Anna Maria Bernini, Luca Ciriani.

 

“Per noi – aggiungono – è la prova che non c’è nessuna volontà di cambiare: ci chiediamo dove sia questa collaborazione tanto invocata se poi non si trovano nemmeno tre ore per un tema che non riguarda il centrodestra o il centrosinistra, ma la vita di tutti gli italiani. E invece ancora una volta si è voluto politicizzare la discussione sul divieto di spostamento tra Comuni a Natale, nonostante l’assurdità di questa norma sia stata ampiamente dimostrata e contestata da tutti. Ci si può muovere liberamente da un punto all’altro di una grande città come Roma o Milano percorrendo anche trenta chilometri di distanza, ma si impedisce a familiari di attraversare la strada il giorno di Natale perché residenti in Comuni limitrofi. Avevamo chiesto che questo tema venisse discusso subito, ma invece la maggioranza ha fatto muro, dimostrando tutta l’ipocrisia degli inviti alla collaborazione, rimasti di fatto lettera morta”.

 

“Se qualcuno pensa che lo stratagemma dei rinvii possa essere la via d’uscita, si sbaglia. Spostare la questione a lunedì prossimo non può essere la risposta a una richiesta urgente avanzata da tutta l’opposizione, su un tema che in questo preciso momento storico non può essere banalizzato”, concludono