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“Quarantena”, il progetto fotografico di Gianmaria Capuano realizzato durante il lockdown 

Sparanise. Quarantena” è il titolo del progetto fotografico realizzato dal fotografo Gianmaria Capuano durante il periodo di lockdown a seguito della pandemia da Covid-19.
Capuano, classe 1976 e vincitore di premi nazionali e internazionali, nel periodo di lockdown si trovava a Torino dove è nata, poi, l’idea del suo progetto.
Il reportage è una sorta di diario fotografico di una quarantena in cui il fotoreporter ha utilizzato l’immagine e l’ombra di sé stesso dando vita, tra poche mura di casa e qualche finestra, a un nuovo progetto fotografico che fa comprendere come il Covid-19 ha condizionato i due mondi, in casa e fuori casa, collegati tra loro da una finestra.
Gianmaria Capuano ha così spiegato il suo progetto:
Il lockdown a cui è stata sottoposta la popolazione italiana a partire dal 9 marzo 2020 causa coronavirus ha generato un certo disorientamento e il confinamento nelle nostre case ha reso questo un tempo sospeso, dove siamo stati chiamati ad uno sforzo di adattamento. 
 
Abbiamo guardato ciò che ci circonda da un’angolazione diversa ottenendo una nuova prospettiva e percezione degli spazi e così nel nostro isolamento sociale che in quel momento storico ha limitato il contatto fisico, anche la semplicità di guardare attraverso la finestra ha creato una connessione con il mondo esterno e quello che fino a pochi mesi fa poteva sembrarci una banalità ha acquistato valore. 
 
Non avevo mai pensato di creare una connessione con me stesso in relazione agli spazi dove vivo e invece il lockdown mi ha spinto a fotografare me stesso attraverso delle istantanee, così ho cercato di mettere in relazione due mondi, quello interno nel quale siamo stati confinati causa covid-19 e quello esterno 
che il virus ci ha sottratto per un lungo periodo. 
 
Per collegarli ho utilizzato l’elemento umano sotto forma di ombre e riflessi 
inserendole in geometrie visibili e ottenendo una sorta di diario visivo della mia realtà tra le pareti di casa”.
 
Nella galleria le foto del reportage.
Il video.
Gianmaria Capuano inizia il suo percorso nello studio d’arte fotografica del padre Nicola.
Nel 1989 esegue il suo primo impiego personale di cerimonia e da oltre due decenni lavora come fotografo di matrimoni.
Scopre poi, nel 2009, la sua passione per il reportage e inizia a studiare e a frequentare vari corsi tra cui: un corso di reportage, un master e un praticantato in fotogiornalismo, un master di reportage presso la scuola di fotografia Graffiti di Roma.
Da circa 6 anni focalizza le sue attenzioni sulle tematiche sociali ed ambientali ponendo l’uomo come tema centrale dei suoi progetti, alcuni dei quali sono stati esposti agli Human rights international film festival a Todi nel 2015 e al museo s. Agostino di Genova nel 2017.
Altre foto e reportage sono stati pubblicati on line su: National Geographic It, Graffiti Press, Witness Journal e Rivista Algebar.
Attualmente è al lavoro su nuovi e significativi progetti.