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Una mamma, una maestra, ora un angelo: l’addio della città a Clara

 

MARCIANISE. Un sorriso per tutti i bimbi della scuola materna di Portico dove insegnava. Un sorriso costante per il suo piccolo Angelo che in questo periodo insieme così breve avrà di sicuro colto l’essenza di quel gesto d’affetto. Un sorriso che ora nessuno riesce nemmeno ad abbozzare anche sforzandosi di pensare ai momenti felici trascorsi insieme.

 

Una Marcianise stordita dal dolore ha dato l’ultimo saluto questa mattina a Clara Scalera, la 32enne morta ieri mattina nella sua abitazione di via Novelli per un malore. I funerali sono stati celebrati nella chiesa dell’Annunziata: un dolore composto ma lancinante ha unito tutti i presenti in un ideale abbraccio, dai familiari ai colleghi di una vita del padre vigile fino agli amici e a quanti le hanno voluto bene.

In tantissimi negli ultimi due giorni l’hanno voluta ricordare. Tra questi pure l’ex sindaco Antonello Velardi: “Era la meglio gioventù, Clara. Lo era nella misura in cui i migliori sono destinati a soffrire mentre si fanno strada lungo i sentieri tortuosi della vita. Bisognerà un giorno raccontarlo al figlioletto, sul quale lei ora veglierà dalle praterie celesti: aveva una mamma speciale, lo deve sapere. E bisognerà dirlo a tutti i suoi cari, ma non ora perché è impossibile spiegarlo a chi adesso vive lo stordimento e lo straniamento. Toccherà dirlo a noi stessi, mentre proviamo in queste ore a farci compagnia con le parole di un canonico inglese che ricalca quelle di Sant’Agostino: “La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come se fossi nascosto nella stanza accanto”.”