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Arco sequestrato, la contromossa del sindaco: tavolo tecnico per gli interventi

L’AGGIORNAMENTO

 

In sede di esecuzione del sequestro preventivo disposto dal GIP dott. Ciocia per prevenire eventuali situazioni di pericolo, nell’ambito di un procedimento nel quale non risultano persone indagate, si è tenuto questa mattina un sopralluogo all’Arco di Adriano in presenza del Pubblico Ministero, dott. Camerlengo, dei consulenti tecnici dallo stesso nominati, della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con la dott.ssa Tomeo e del Sindaco Antonio Mirra con il dirigente dell’Ufficio Tecnico arch. Riccio.

I consulenti della Procura hanno previsto interventi di manutenzione che dovranno essere definiti nel dettaglio nel tavolo tecnico che partirà già mercoledì e misure mirate alla limitazione del traffico veicolare, in particolare dei mezzi pesanti, che risulta fortemente pregiudizievole sia per l’aspetto di staticità che per l’aspetto manutentivo. Di conseguenza, un primo intervento immediato, sul quale sta già predisponendo le azioni la Polizia Municipale, riguarderà la viabilità: al netto di precedenti interventi già posti in essere, quali il limite massimo di velocità fissato a 30 km/h e il divieto di transito per mezzi pesanti, si procederà a deviare il traffico anche per i mezzi del trasporto pubblico; inoltre il traffico veicolare non pesante proveniente da Capua dovrà transitare lateralmente rispetto al fornice chiuso dell’Arco di Adriano mentre resta invariato (sempre con l’eccezione dei mezzi pesanti) il percorso per il traffico veicolare da Santa Maria Capua Vetere in direzione Capua.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici che dovranno essere definiti al tavolo presso la Procura riguarderanno l’esecuzione di un nuovo tappetino stradale in grado di attenuare gli effetti e le vibrazioni del traffico veicolare, gli interventi manutentivi sull’Arco, nonché l’immediata apposizione di una rete metallica in grado di evitare i rischi derivanti da eventuali distacchi di elementi lapidei o pezzi di muratura.

“Con l’istituzione del tavolo presso la Procura e con le indicazioni contenute nella consulenza redatta dei tecnici nominati dal P.M. sono certo che arriveremo finalmente a definire chi deve fare cosa, quali interventi l’ufficio tecnico del Comune deve effettuare e con quali modalità; sono fiducioso che i fatti prenderanno il posto dei carteggi fra Enti che troppo spesso rallentano o addirittura  paralizzano l’attività della pubblica amministrazione. Noi come Comune siamo assolutamente pronti a fare la nostra parte per la sicurezza dell’Arco e di chi l’attraversa; personalmente ritengo una opportunità che questa programmazione avvenga con i tecnici della Soprintendenza e con la collaborazione dei consulenti tecnici nominati dalla Procura e il mio auspicio è che si possa finalmente avviare un iter virtuoso che, oltre a dare seguito agli interventi manutentivi ordinari, possa giungere, con il necessario intervento di finanziamenti sovra comunali, ad un più importante progetto esecutivo di ristrutturazione e restauro di un monumento che è patrimonio archeologico e culturale certamente non solo della città di Santa Maria Capua Vetere”.

 

IL PRIMO LANCIO

SANTA MARIA CAPUA VETERE/CAPUA. Scatta sequestro preventivo per l’Arco romano al confine tra Capua e Santa Maria Capua Vetere. Lo comunica la Procura sammaritana in una nota.

 

“In data odierna, i Carabinieri della Stazione di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione su disposizione di questa Procura della Repubblica al decreto di sequestro preventivo ex art 321 c.p.p., emesso dal G.i.p. presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in data 17.6.2020, dell’opera monumentale “Arco di Adriano”, posta sul confine tra il Comune di Santa Maria C.V. ed il Comune di Capua.

 

L’opera di rilevante pregio storico – artistico si presenta come gravemente ammalorata ed in stato di decadimento e di abbandono, condizioni tali da giustificare la configurazione (per il momento a carico di ignoti) dei reati ex art. 677, comma 3, c.p. e 733 c.p., nella sua forma omissiva ex art 40 cpv. (secondo insegnamento costante della giurisprudenza di legittimità e come riconosciuto dal Giudice della cautela presso il Tribunale Sammaritano).

 

Infatti, – a seguito dell’acquisizione di notizia di reato in tal senso, che dava luogo all’iscrizione del procedimento 1210/2020 mod 44 — i primi accertamenti e la consulenza tecnica di esperti disposta da questa A.G. hanno evidenziato «la presenza di diversi problemi legati al precario stato manutentivo dell’Arco, per il quale si sono registrati: fenomeni diffusi di deterioramento dei materiali; presenza di lesioni superficiali; parziale distacco di elementi lapidei; presenza di vegetazione infestante dovuta a infiltrazioni di acqua; interventi di risanamento non appropriati che possono minarne la conservazione».

 

L’azione di questa A.G. è ancora una volta tesa a cautelare i beni di rilevante pregio storico —artistico, costituenti patrimonio della Comunità, dall’incuria e dal rischio di una compromissione irreparabile che porti ad un depauperamento di detto patrimonio a scapito delle future generazioni”.