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I Belforte riducono la tassa sullo spaccio: 20mila euro al mese per il permesso

 

MARCIANISE. Dopo gli arresti i gruppi casertani e sannicolesi ottennero uno sconto dai Belforte: da 50mila a 20mila euro. Questa è la cifra fissata da marcianisani per concedere l’ok allo spaccio e i relativi canali di approvvigionamento ai gruppi del capoluogo, riconducibili ai Della Ventura.

 

E’ lo scenario che emerge dall’ultima inchiesta sullo spaccio e in particolare dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia sannicolese Massimo Belgiorno: “Al clan non interessava da chi ci rifornissimo nè a chi la cedessimo: dovevamo solo pagare 50mila euro euro al mese quale canone per la concessione nelle mani del reggente il clan Belforte che era libero: nel periodo detto il canone è stato versato a Mimmo Cuccaro e Gaetano Piccolo “o’ ceneraiuolo”, benchè i predetti in quel periodo fossero latitanti. Preciso che io ero stipendiato da Fulvio Della Ventura e da Antonio Bruno i quali mi davano ciascuno la somma di 1500 euro al mese per l’attività.”

 

“Il canone di 50mila euro mensili è stato regolarmente pagato da Antonio Bruno e Fulvio Della Ventura sino all’arresto di Antonio Bruno nel luglio 2007. Da quel momento poichè non riusciva a pagare il canone perchè, da un lato c’erano state molte perdite per gli arresti di alcuni esponenti del gruppo e per i sequestri di droga e dall’altro per l’inesperienza di Fulvio Della Ventura che non era riuscito a recuperare le perdite.

Io e Fulvio Della Ventura ci recammo in un’abitazione a Capodrise per incontrare Francesco Zarrillo che era il portavoce di Felice Napolitano. In quell’occasione pattuimmo la riduzione del canone mensile da 50mila a 20mila euro anche se se si parlò di una riduzione dell’area di Maddaloni che poi ci fu riconsegnata.”