NAZIONALE. Termoscanner all’ingresso per registrare la temperatura; ingressi differiti di 15 minuti per ogni classe; metà classe in aula e l’altra a casa. Potrebbe essere un anno scolastico davvero blindato quello che dovrebbe cominciare, salvo ulteriori colpi di scena, il prossimo 15 settembre. Un protocollo definitivo non c’è ancora, ma le indicazioni emerse nelle ultime ore sono quelle di cominciare l’anno nei tempi canonici, ma garantendo la massima sicurezza possibile.
Un’ipotetica giornata scolastica dell’anno 2020-2021 non avrà medesimo orario per tutti: le classi entreranno e usciranno ad intervalli di 15 minuti; per docenti e operatori la mascherina sarà obbligatoria, ma non è chiaro se anche gli studenti dovranno indossarla. I banchi saranno comunque posti a un metro di distanza l’uno dall’altro e ciò renderà di fatto necessario dividere ogni scolaresca secondo l’alternanza già anticipata dal ministro Azzolina, con metà classe in aula e l’altra a casa per seguire la didattica a distanza.
Evitati i possibili assembramenti in palestra e laboratori, così come quello all’uscita dove ci sarà anche l’incontro con nonni e genitori per i più piccoli e che sarà scaglionato come per gli ingressi.
L’incontro di ieri
Mentre si prepara la giornata di assemblee online di mercoledi’ 13 maggio promossa da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola RUA, Snals Confsal e GILDA Unams sulle problematiche poste dall’emergenza Covid-19 soprattutto in vista della ripresa delle attivita’ in presenza, si e’ svolta la riunione tra il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e le organizzazioni sindacali per definire i contenuti di uno specifico protocollo finalizzato a garantire che tale ripresa avvenga assicurando ad alunni e personale della scuola le indispensabili condizioni di sicurezza. Il protocollo dovra’ fissare un quadro nazionale di riferimento in base al quale ogni scuola, in ragione delle proprie specificita’ (tipologia di alunni, organizzazione del lavoro, strutture edilizie), dovra’ definire puntuali indicazioni su dispositivi e norme di comportamento finalizzati ad una frequentazione sicura degli ambienti scolastici eliminando ogni rischio di diffusione del contagio.
Di particolare rilievo – sottolinea un comunicato delle organizzazioni sindacali – e’ il fatto che contenuti e struttura riprendano il testo sottoscritto il 24 aprile tra parti sociali e governo. Analogo e’ anche il metodo che si intende seguire, valorizzando il confronto con le organizzazioni sindacali, come e’ stata lo stesso ministro Azzolina a evidenziare. “Dunque un buon avvio – dicono i sindacati -, anche se il testo che ci e’ stato illustrato non tiene ancora sufficientemente conto delle tipicita’ di un ambiente di lavoro, la scuola, non assimilabile a un semplice ufficio pubblico, per la tipologia del lavoro svolto che implica la gestione di relazioni complesse indotte dalla consistente presenza di alunni, cosi’ come va piu’ attentamente considerato lo specifico profilo di “comunita’ educante” con prerogative di autonomia”
La bozza
Nel merito della bozza illustrata, questi i punti fondamentali. Nell’immediato e fino alla conclusione dell’anno scolastico in corso la conferma del lavoro a distanza e della presenza dei lavoratori nel posto di lavoro solo in caso di attivita’ indispensabili e non differibili anche sulla base della Direttiva 3/2020 del Ministero della Pubblica amministrazione; l’indicazione degli aspetti ritenuti vincolanti per tutte le scuole, cui dare attuazione a livello di istituto attraverso la modifica del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi); la costituzione in ogni istituzione scolastica di una commissione formata da rappresentanti enti locali, medico competente, RSPP, RLS e rappresentanti sindacali, RSU e presidente del consiglio di istituto per il coordinamento delle competenze in merito a trasporti, orari, mense e servizi; la formazione e l’informazione dei lavoratori, assolutamente imprescindibili e accompagnati dalla fornitura dei dispositivi personali di protezione; indispensabile oltre alla modifica del DVR, la definizione di tutte le indicazioni di comportamento relative a ingresso e uscita da scuola, prescrizioni, segnalazioni; la formazione al personale ATA sulla pulizia preliminare e periodica; l’assegnazione di ulteriori fondi direttamente alle scuole per dpi per i lavoratori e per l’utenza, con particolare riferimento alla possibile presenza degli alunni/genitori nella conclusione dell’anno scolastico (esami, eventuale riconsegna materiali in comodato d’uso, consegna documentazione non inviabile per via telematica, ecc) e di soggetti esterni.