Caserta. “Il Delivery non è una vittoria”. Paolo Cortese, titolare del noto Royal Bar di Casagiove sulla Nazionale e da sempre punto di riferimento per i commercianti dell’Appia fa sentire forte la sua voce sulla problematica del momento.
“Bisogna avere il coraggio di dire la verità e non accettare passivamente tutto ciò che avviene e ci viene imposto. Che differenza c’è ad esempio entrare in un locale sanificato e anziché prendere del prosciutto affettato al momento (come si può fare al supermercato) prendere dei cornetti imbustati in un bar o una torta confezionata in pasticceria o ritirare ad esempio una pizza in un contenitore in pizzeria?
La stessa persona che entra al supermercato perché non può entrare in un bar o in una pizzeria o in un girarrosto ? Voglio ad esempio comprare un pollo arrosto che potrei ritirare al girarrosto già confezionato e non posso.
Mentre le stesse mie mani possono ritirarlo da altre mani, quelle di una persona che si reca al girarrosto ritira il pollo dalle stesse mani che lo potrebbe consegnare a me (il famoso delivery ).
Tutto questo cosa comporta? Un passaggio di più mani e di costi che ricadono sul povero commerciante e il consumatore. Non sarebbe meglio obbligare per quanto possibile alla corretta impostazione sanitaria, distanziamento e rendere più snello e meno dispendioso il tutto?
Parrucchieri estetisti che contribuiscono all’erario costretti a stare chiusi mentre imperversano coloro che continuano ad andare a fare lo stesso lavoro a domicilio.
Regolate le attività ma fatele lavorare.
Io penso che alla fine accettare queste regole assurde del “delivery” si farà in modo che un domani lo stato ci dirà devi pagare le tasse anche per questo periodo perché ti ho dato la possibilità di lavorare.
Ma è lavorare questo? Non capisco gestori di attività che manifestano questo modo di lavorare “Delivery” come fosse una vittoria.
Non è una conquista questa e bisogna dirlo. Alcuni politici locali questa concessione dataci da lunedì 27 l’hanno proclamata come una vittoria ma che vittoria è? Il delivery al nord è sempre stato possibile ma parliamoci chiaro, noi in Campania in percentuale relativamente al Coronavirus siamo messi bene rispetto al nord. La Lombardia e il Veneto hanno avuto problemi enormi rispetto a noi e credo che sappiamo anche il perché. Loro hanno avuto i veri focolai e hanno sottovalutato tutto per incompetenze e interessi economici. Noi ciò non lo abbiamo avuto eppure stiamo scontando per loro. Vedete il Veneto sta passando alla fase “3” noi siamo fermi alla 1. Non facciamoci continuare a prendere in giro e dobbiamo avere il coraggio di dirlo nei modi opportuni ed efficaci”.