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Bernardo: “La procedura di Ferrara al protocollo è incompleta”

San Felice a Cancello. Continua la polemica tra i due protagonisti delle ultime elezioni a San Felice, il sindaco Ferrara e il leader della minoranza Luciano Bernardo.

L’ingegnere dopo la pubblicazione del primo cittadino risponde anche con durezza:

Mio malgrado, pur non essendo mia abitudine alimentare polemiche sui Social, mi trovo costretto a replicare al Sindaco in merito alla questione della convocazione della Commissione Trasparenza.

Come si evince dal documento pubblicato sulla sua pagina, il Sindaco, con l’intenzione di chiedere che la convocazione della Commissione avvenisse quanto prima, ha pensato bene di presentare la richiesta al protocollo del Comune indirizzandola al Presidente e agli altri membri, ma si è dimenticato di farla notificare agli interessati. Vista l’urgenza, avrebbe potuto tranquillamente preavvisami tramite telefono o a mezzo PEC, così come è già capitato in passato, per consentirmi di attivarmi subito, ma ha preferito che lo venissi a sapere tramite un comunicato sulla sua pagina.

Voglio ricordare al Sindaco, che noi abbiamo sempre dato la nostra disponibilità a collaborare, tanto è vero che fino al 6 Aprile abbiamo cercato di dare il nostro contributo attivo nell’affrontare l’emergenza, questo almeno finché non è giunta la sua dichiarazione di voler tenere fuori la politica dalla gestione dei buoni spesa, affidando il compito di coadiuvare le operazioni a due soggetti esterni, per i quali tra l’altro non ci risulta vi sia alcun atto ufficiale che ne giustifichi la presenza.

Inoltre, come il Sindaco dovrebbe ben sapere, anche i Consiglieri Comunali sono soggetti alle restrizioni imposte dai vari decreti legati all’emergenza Covid-19, questo significa che se non vi è una specifica autorizzazione o una valida motivazione, quale ad esempio la partecipazione ad una commissione o ad un’altra attività legata alla carica ricoperta, la presenza dei consiglieri in strada o nella Casa Comunale  può essere sanzionata così come accade per tutti gli altri cittadini.

Se i suoi consiglieri non rispettano le restrizioni e girano per il paese o nella Casa Comunale senza un valido motivo e non vengono ripresi dal Sindaco, non si può pretendere che anche noi del Movimento 5 Stelle facciamo la stessa cosa. Se ha bisogno della nostra presenza, ci convochi e noi verremo.

Per concludere, se il Sindaco intende richiedere la convocazione della Commissione Trasparenza, utilizzando questi giochetti, solo per coprire lo spaventoso ritardo con cui sta gestendo la questione buoni spesa, tentando in questo modo di far ricadere la colpa su di noi, e magari vuole utilizzare la nostra presenza per apporre il bollino della legalità deresponsabilizzandosi, ha decisamente sbagliato indirizzo.