CASERTA. “Un risarcimento ridicolo nel quadro di un iter burocratico paradossale”. Cosi’ l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio commenta la comunicazione ricevuta dal Ministero dell’Economia e relativo alla liquidazione del risarcimento di poco meno di tremila euro (2.948 euro) riconosciuto per l’ingiusta detenzione in carcere sofferta per undici giorni dal 14 al 25 luglio 2015.
Del Gaudio, che allora aveva lasciato l’incarico di sindaco da un mese, fu arrestato dai carabinieri, con tanto di elicottero che sorvolava la sua abitazione di Caserta, nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale antimafia di Napoli, da cui e’ uscito totalmente “pulito” gia’ in primo grado, in sede di rito abbreviato, quando fu la stessa Procura Antimafia a chiedere l’archiviazione poi concessa dal Gip di Napoli e divenuta definitiva. Del Gaudio, che ha scritto anche un libro sulla sua vicenda dal titolo emblematico “Guai a chi ci capita”, sapeva gia’ da mesi dell’esiguo risarcimento, che era stato disposto nell’udienza tenutasi presso la Corte d’Appello di Napoli del giugno 2019, a cui non mi sono “mai opposto per stanchezza” spiega, e per “non essere costretto a sopportare un’altra spesa che mi non sarebbe stata riconosciuta”. “Un risarcimento – prosegue – cui i giudici sono arrivati sulla base di un mero calcolo matematico, ovvero moltiplicando la somma di 200 euro per i giorni che ho patito in carcere, senza tener conto delle sofferenze psico-fisiche, delle tante medicine prese, dei danni morali e alla mia attivita’ professionale di commercialista”
“Ma tant’e’, ormai mi ero rassegnato, solo che due giorni fa mi e’ arrivata una carta del Ministero delle Finanze in cui si dice che il mandato di pagamento e’ stato trasmesso all’Ufficio Centrale di Bilancio per i Servizi del Tesoro per ‘i controlli di legge’. Cio’ mi ha fatto infuriare – racconta – Ma quali controlli? Ancora? Dopo sei anni che questa vicenda giudiziaria e’ iniziata?”.
Del Gaudio, nei mesi scorsi, aveva anche fornito il suo Iban per ricevere i 2900 euro. “Pensavo di essermi buttato questa storiaccia alle spalle, eppure cosi’ non e’. Ricordo ancora che appena nel novembre scorso, a piu’ di cinque dall’arresto e dopo essere stato assolto definitivamente, fui candidamente chiamato dagli investigatori perche’ dovevano togliere le cimici dimenticate nella mia auto. Ritengo tutto cio’ schifosamente meschino ed irrispettoso della dignita’ di un cittadino, che ha sempre sperato di avere le istituzioni dalla propria parte e non sempre contro, e soprattutto non curanti del disagio che una disastrosa vicenda carceraria comporta”, conclude Del Gaudio.