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Comitato di salute con ex sindaci, medici e sacerdoti. Chiesto incontro al commissario

Di 16 Marzo 2020Politica

 

CASAGIOVE. In un momento di crisi per l’emergenza Coronavirus, a Casagiove si superano le divergenze politiche, e tutti uniti, medici, ex sindaci e sacerdoti costituiscono il Comitato di salute pubblica.

Fanno parte del nuovo organismo: l’architetto Andrea Roccolano, responsabile della Protezione civile, il dottor Giovanni D’angelo, medico-chirurgo, il dott. Nicola Russo, già sindaco di Casagiove, il dott. Mario Melone, già sindaco di Casagiove, l’ingegner Giuseppe Vozza, già sindaco di Casagiove, l’avvocato Vincenzo Melone, già sindaco di Casagiove, il dottor Elpidio Russo, già sindaco di Casagiove, il dott. Roberto Corsale, già sindaco di Casagiove, don Lorenzo Maggetto, don Antonio Aragosa, don Stefano Giaquinto, don John Forti.

 

 

Il Comitato ha subito chiesto un incontro urgentissimo al commissario straordinario Stella Fracassi per una consultazione su pulitura strade e marciapiedi, lavaggio strade e marciapiedi con soluzione di ipoclorito di sodio all’1% (come da indicazioni ISS e letteratura internazionale), fornitura ai nostri concittadini di DPI (mascherine e guanti), disinfettanti alcolici per mani, disinfettanti per ambienti (ipoclorito di sodio), ordinanza ai gestori degli esercizi ancora aperti (alimentari, farmacie) di sanificare più volte al giorno le superfici con la soluzione sopra ricordata.

 

 

Questo l’invito rivolto dal Comitato ai cittadini di Casagiove:

“La diffusione di notizie parziali e contraddittorie, i provvedimenti legislativi poco chiari ed incisivi, e comunque ritardati rispetto alle esigenze reali, il nostro stupore per una situazione che credevamo fosse relegata ai libri di storia o alle notizie provenienti da paesi esotici ed arretrati, hanno fatto sì che tutti noi non abbiamo percepito la reale portata di quello che stava succedendo e di conseguenza non abbiamo assunto a tempo debito comportamenti appropriati a prevenire l’attuale diffusione del contagio su tutto il territorio nazionale.

Oggi abbiamo notizie più precise, e cominciamo ad avere un’idea della reale portata del fenomeno che ci troviamo di fronte.

E’ IL MOMENTO DI AGIRE TUTTI INSIEME INDIPENDENTEMENTE DALLE IDEE POLITICHE.

E’ assolutamente indispensabile che tutti noi cittadini ci rendiamo conto che si tratta di una situazione grave, ma non priva di rimedi: è ancora possibile rallentare la diffusione del virus, impedire il collasso del servizio sanitario, economico e sociale, proteggere i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri malati, i nostri figli, noi stessi.

Abbiamo l’esempio della Cina e della Corea davanti agli occhi: comportamenti decisi e protettivi hanno fermato l’epidemia, il numero di pazienti sta cominciando a diminuire, non si è verificato il temuto collasso sociale.

Per ottenere questo obiettivo la strada è chiara ed è una sola: l’unione, la collaborazione e la solidarietà consapevole ed informata di tutti i cittadini.

Chiamiamo a raccolta perciò tutti i cittadini, i parroci, tutti gli ex amministratori della città – di qualsiasi colore – le strutture sociali, sanitarie e commerciali del territorio per cooperare nel vincere questa battaglia tutti insieme, perché non c’è alternativa.

Il primo passo è evitare la diffusione di notizie false, che trasmettono allarmi superiori alla reale situazione, generando il panico e quindi comportamenti irrazionali e non protettivi.

I singoli cittadini possono proteggere sé stessi adottando le misure precauzionali dettate dall’Istituto Superiore di Sanità.

Ma non basta proteggere sé stessi. Occorre che tutti noi insieme ci impegniamo per rallentare la diffusione del virus. Se l’epidemia diventa globale, rischiamo il collasso del sistema sanitario, il crollo economico, l’anarchia, e sarà la catastrofe per tutti, nessuno escluso.

Questa è dunque una situazione in cui O VINCIAMO TUTTI INSIEME, O PERDIAMO TUTTI INSIEME. Non c’è possibilità di una fuga davanti al nemico: SIAMO GIÀ TUTTI IN PRIMA LINEA, e tutti insieme dobbiamo combattere e vincere.

A peggiorare la situazione, in questo momento Casagiove si trova priva di una guida politica che sia espressione dalla volontà della nostra gente.

Abbiamo perciò deciso la costituzione di questo Comitato di Salute Pubblica che possa affiancare le attività dell’Organo di Governo deputato alla gestione dell’emergenza, il Centro Operativo Comunale. I tecnici governativi che in questo momento guidano la nostra città hanno bisogno del nostro sostegno e della nostra capillare conoscenza della nostra realtà. Saremo al loro fianco per sostenerli, per segnalare le situazioni critiche, e per suggerire le azioni più incisive ed efficaci che ci possano proteggere.

Chiamiamo a raccolta tutti i cittadini, indipendentemente da quelle che fino a ieri erano le divisioni della politica cittadina, per la salvezza dei nostri anziani, dei nostri malati e di noi stessi e per evitare che i nostri figli conoscano i rigori di un day-after”.