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Latte e clan, spuntano nomi eccellenti: ai domiciliari due manager Parmalat

Casapesenna. Figura anche il noto imprenditore di Castellammare di Stabia, Adolfo Greco, tra le 7 persone arrestate stamattina nell’ambito dell’inchiesta della DDA di Napoli su presunti fiancheggiatori del clan dei Casalesi. Greco, che era concessionario in esclusiva sul territorio stabiese di prodotti del gruppo Parmalat e Latte Berna, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Per gli investigatori della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, avrebbe aiutato un’azienda – secondo la Procura Antimafia intestata a un prestanome della camorra – ad inserirsi nel settore della commercializzazione e distribuzione del latte. Nella tarda serata di ieri Greco aveva ottenuto i domiciliari nell’ambito dell’inchiesta per estorsione aggravata dalla matrice camorristica per la quale è attualmente sotto processo. Per questi fatti è detenuto in carcere dal 5 dicembre 2018. Il provvedimento di attenuazione della misura cautelare era in attesa di esecuzione.

Destinatari di misura cautelare in carcere i nipoti del boss Michele Zagaria, Filippo e Nicola Capaldo, mentre i due manager Parmalat indagati Antonio Santoro e Lorenzo Vanore sono finiti agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa avrebbero raggiunto un accordo con il clan per la distribuzione del latte in Campania.

Il primo lancio

Casapesenna. Figura anche il noto imprenditore di Castellammare di Stabia, Adolfo Greco, tra le 7 persone arrestate stamattina nell’ambito dell’inchiesta della DDA di Napoli su presunti fiancheggiatori del clan dei Casalesi. Greco, che era concessionario in esclusiva sul territorio stabiese di prodotti del gruppo Parmalat e Latte Berna, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Per gli investigatori della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, avrebbe aiutato un’azienda – secondo la Procura Antimafia intestata a un prestanome della camorra – ad inserirsi nel settore della commercializzazione e distribuzione del latte. Nella tarda serata di ieri Greco aveva ottenuto i domiciliari nell’ambito dell’inchiesta per estorsione aggravata dalla matrice camorristica per la quale è attualmente sotto processo. Per questi fatti è detenuto in carcere dal 5 dicembre 2018. Il provvedimento di attenuazione della misura cautelare era in attesa di esecuzione.

Casapesenna. Su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, la Polizia di Stato e la G.d.F. hanno in corso di esecuzione un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di n.7 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di concorso esterno in associazione di tipo mafioso – per avere fornito un contributo concreto all’associazione di tipo mafioso denominata “clan dei Casalesi”, causalmente idoneo a conservare ed a rafforzare l’associazione mafiosa nel perseguimento dei suoi scopi – e trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 c.p.

Le indagini, coordinate dalla D.D.A. di Napoli e condotte dalla locale Squadra Mobile, dal Commissariato di P.S. di Castellammare di Stabia e dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Napoli hanno evidenziato l’intromissione del “clan dei Casalesi” nel settore della commercializzazione e distribuzione del latte attraverso un’azienda fittiziamente intestata a prestanome.

I nomi

Nella retata sono stati coinvolti i nipoti del boss Michele Zagaria, Filippo e Nicola Capaldo, storicamente legati all’affare del latte e da sempre ritenuti uno degli assi imprenditoriali della cosca; destinatario del provvedimento del tribunale anche l’imprenditore stabiese Adolfo Greco.