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FOTO. Coca nel Basso Volturno, 21 indagati. Scoperta tassa sullo spaccio. Contestato raid col fucile

Grazzanise/Capua/Marcianise. Si pagava una tassa di 200 euro a settimana per avere il permesso di spacciare. Il Basso Volturno inondato di cocaina e hashish e organizzato come le piazze di spaccio dell’hinterland napoletano. E’ questo lo scenario che emerge dall’indagine che ha portato i carabinieri della stazione di Grazzanise e gli uomini della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere a notificare 11 ordinanze: 5 sono ai domiciliari, altri 6 sono liberi ma con obbligo di firma, ma in totale gli indagati sono 21. Per circa metà di loro non è stata disposta alcuna misura.

Molti degli indagati sono già stati coinvolti nell’operazione “San Valentino” che nel febbraio 2017 svelò l’asse Capua-Casal di Principe-Grazzanise dello spaccio. Il blitz di oggi è l’ideale prosieguo di quel filone, che nel frattempo ha fotografato usi e abitudini del gruppo attivo nella zona di Grazzanise. Tra le contestazioni c’è anche la scorribanda armata di Antonio Santafata, il 29enne barista arrestato appena 40 giorni fa a Grazzanise dopo essere stato sorpreso con un fucile.

Nella giornata di domani cominceranno gli interrogatori di garanzia: i primi ad essere ascoltati alla presenza dei propri legali di fiducia, gli avvocati Paolo Raimondo e Francesco Parente, sono proprio i cinque ristretti agli arresti domiciliari.

Il primo lancio

Marcianise/Capua. Un altro colpo allo spaccio di stupefacenti è stato inferto in queste ore dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere dopo la maxi operazione che la settimana scorsa disarticolò il gruppo dei Bellagiò portando a 22 arresti. Stavolta sono cinque le persone finite nella rete dei militari dell’Arma.

Il blitz è scattato nella zona del Basso Volturno, coinvolgendo anche la zona tra Grazzanise e Cancello Arnone, ma anche a Capua e Marcianise. Cinque persone bloccate sono state messe agli arresti domiciliari. L’indagine è il prosieguo di un’attività finalizzata al contrasto dello smercio di sostanze stupefacenti in provincia.

La nota della Procura

Nella mattinata odierna, nei comuni casertani di Grazzanise, Santa Maria La Fossa, Capua, Marcianise, Cancello ed Arnone e San Tammaro, i Carabinieri della Stazione di Grazzanise (CE) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE), su richiesta di quest’Ufficio di Procura, nei confronti di 11 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo, anche in concorso tra loro, di illecita detenzione e cessione di sostanze stupefacenti (artt. 110 c.p., 73 d.p.r. 309/90), tentata estorsione (artt. 56, 629 c.p.), detenzione e porto illegale di arma (artt. 110 c.p., 10, 12 e 14 L. 497/74), furto aggravato (artt. 624, 625 c.p.) nonche indebito utilizzo di carte di pagamento (art. 55 co. 5 D. Lgs. n. 231/2007).

 

Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attivita investigativa, diretta da questa Procura e condotta dal citato Reparto dell’Arma dei Carabinieri dal mese di gennaio al mese di ottobre 2017, indagine svolta attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, audizione degli acquirenti della sostanza stupefacente, nonche servizi di riscontro, che ha consentito di: – identificare i responsabili di plurimi episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed hashish, reati consumati nel Comune di Grazzanise; – accertare un episodio di tentata estorsione consum.ata da un indagato nei confronti di uno dei soggetti colpiti dal provvedimento cautelare, minacciato al fine di costringerlo al pagamento di 200 euro settimanali, “tassa” richiesta a fronte dell'”autorizzazione” alla vendita dell’hashish; – riscontrare che una delle persone sottoposte ad indagine si e resa responsabile, in concorso con minore degli anni diciotto (nei cui confronti si ê proceduto separatamente), del furto di una carta bancoposta, successivamente indebitamente utilizzata per effettuare prelievi in denaro (600 euro) ed acquisto di beni (per una spesa pari ad euro 1.800 circa); – accertare che due degli indagati avevano detenuto e portato in luogo pubblico una pistola; – risalire al dato qualitativo e quantitativo delle sostanze stupefacenti, atteso che le cessioni avevano ad oggetto involucri di hashish e cocaina per un importo, nel caso di quest’ultima sostanza, che variava dai 20 ai 40 euro.

I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico e convenzionale – decodificato dagli inquirenti (lo stupefacente veniva indicato facendo ricorso a termini del tipo “mattoncino” , “macchine” , “pantaloni” , “scarpe” mentre l’espressione “il piccolo” o “il grande” veniva utilizzata per indicare la grandezza dell’involucro) hanno consentito di acclarare le modalità con cui gli indagati realizzavano l’illecita attività. Il gip, ritenendo la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, ha disposto per cinque degli indagati la misura cautelare degli arresti domiciliari mentre per i restanti quella dell’obbligo di presentazione alla p.g.

Arresti domiciliari

Petrella Pietro 1981
Gravante Filippo 1987
Valentino Lorenzo 1995
Santagata Antonio 1990
Parente Rossella 1998

Obbligo di presentazione alla p.g.

Bencivenga Fabio 1994
Della Cioppa Antonio 1981
Di Martino Giovanni 1987
Parente Antonio 1974
Pezzera Luigi 1977
Raimondo Raffaele 1966