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Tra Velardi e Pd volano gli stracci: “Vogliono cacciarmi”. Raucci: “Hai portato la città al dissesto. Ora ti denuncio”

Marcianise. Se siete stanchi della faida tra Lega e Movimento 5 Stelle (in Parlamento formalmente ancora alleati) abbiamo un altro duello estivo che vi terrà incollati agli smartphone. Vi avvertiamo subito che non si tratta però di una storia nuova, ma le serie più seguite (Netflix docet) meritano nuovi episodi. E’ il caso del duello ormai perenne tra Pd e Antonello Velardi. Oggetto del contendere il documento col quale tre partiti (Pd, Campania Libera e Campania in Movimento) hanno chiesto ciò che era stato ipotizzato prima del consiglio di fine luglio: il rimpasto dell’esecutivo.

Sembrava arrivato l’accordo ma nella città vuota le tensioni sono riprese. Dopo le due bordate in rapida successione di Velardi, ora c’è la risposta del segretario dem Angelo Raucci che promette addirittura di trascinare il primo cittadino in tribunale. Ecco l’accusa del sindaco e la replica dell’esponente del suo (?) partito.

L’accusa di Antonello Velardi: “Mi vogliono cacciare”

“Stamattina sono andato a rileggere il mio programma, presentato nel corso della campagna elettorale per l’elezione a sindaco di Marcianise. L’ho riletto e invito anche voi a farlo. Mi direte: perché l’hai fatto? L’ho fatto pensando allo sconclusionato e fantomatico documento promosso dal segretario cittadino del Pd, Angelo Raucci, con l’appoggio di altri due segretari di gruppi consiliari ed alcuni consiglieri comunali. Nel documento mi invitano alla discontinuità rispetto ai miei primi tre anni di amministrazione, accusandomi di non aver realizzato il programma.” attacca Velardi

“Che dire? Ho letto con attenzione e ho potuto verificare che non c’è una questione, ripeto una questione, che non ho trattato. E molte di esse la mia amministrazione le ha anche risolte; diverse sono in via di risoluzione. Altro che inefficienza! Mi sono detto: a questi ha preso un colpo di sole. Può essere. Ma poi mi hanno spiegato che questo sgangherato documento è stato voluto, fortissimamente voluto, dal segretario del Pd. E mi hanno anche detto che questo simpatico ma quanto inefficace Raucci ha solo un chiodo fisso e lo va ripetendo: Velardi deve andare a casa. Ci andremo, ci mancherebbe: non siamo attaccati alla poltrona e questo mio ennesimo post lo dimostra. Ma questo Raucci dovrà poi spiegare alla città quali sono i motivi reali per cui vuole mandarmi a casa”.

“Aggiungo, a beneficio di chi ci legge: questo Raucci rappresenta solo se stesso e un gruppo di fedelissimi ascari. Per il resto, ha contro tutta la parte viva del partito, quella parte che è stata presa a calci nel sedere ed estromessa da ogni gioco di potere. Con la parte buona, aggiungo, sono schierati i vertici provinciali, regionali e nazionali del partito: sanno bene cosa sta accadendo a Marcianise. Concludo con una considerazione finale. La parte del programma più importante realizzata dalla mia amministrazione è quella della trasparenza e della legalità. Con me sindaco la storia è cambiata: tutti i cittadini sono uguali. I permessi a costruire si concedono a prescindere dal nome, le pratiche vengono esaminate a prescindere dal nome, non c’è nessuno più uguale dell’altro. Esposito vale quanto Rossi, Bianchi è uguale a Verdi. I padroni e i padrini di Marcianise non contano più niente. Ma evidentemente questo non va bene a qualcuno: se ne facessero una ragione. È finito il tempo delle camorrie.”

La replica di Raucci: “Città al dissesto. Ti denuncio per le offese”

La replica del segretario dem Angelo Raucci: “Mi rendo conto, avendo ben chiaro ormai il suo modus operandi, che Velardi mi attacca per buttarla in caciara. Naturalmente quello che dice è semplicemente falso. I risultati amministrativi sono meno che deludenti, nonostante il fatto, innegabile, che per 3 anni ha governato avendo libertà assoluta di scelta, gestendo una Giunta scelta da lui, con assessori supini ai suoi capricci e ai suoi sbalzi di umore. Velardi non conosce neanche i contenuti del programma amministrativo, lo ha dovuto infatti rileggere, se ritiene che sia stato anche solo in parte attuato. Un sindaco che si è disinteressato completamente dell’amministrazione della città portandola sull’orlo del dissesto finanziario, con servizi ridotti all’osso, quando non sono addirittura azzerati. Un dispensatore di odio che alza cortine fumogene pur di non far intravedere i suoi fallimenti amministrativi.”

“Mi attacca ormai da mesi cercando di dividere un fronte compatto che gli aveva legittimamente chiesto di votare pagina, per non continuare a danneggiare la città. È a quel fronte che deve rispondere attuando gli accordi solennemente assunti. Per le gravi offese e accuse sul piano personale risponderà in tribunale. Il giudizio sul suo operato amministrativo e politico lo raccoglierà in tempi brevi. Intanto può continuare a divertirsi crogiolandosi nell’illusione che i nani e le ballerine che lo assecondando rappresentino l’opinione pubblica.”