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Davide, si indaga per omessa vigilanza: bimbi a fare il bagno in piscina nonostante il divieto. Procura si muove sui primi indagati

Di 26 Luglio 2019Cronaca

Maddaloni. I bambini facevano il bagno in piscina nonostante il divieto. E’ questa una delle prime risultanze dell’inchiesta della Procura di Napoli sulla morte del piccolo Davide Marciano, il bimbo di 3 anni e mezzo di Maddaloni deceduto durante una festa nunziale.

Le indagini sulla morte per annegamento del piccolo Davide, avvenuta nel corso di una cerimonia nuziale nella piscina del complesso Kora, a Lucrino, si concentrano sulla omissione di vigilanza del bambino. La tragedia si è consumata in un lasso di tempo ristretto durante il quale l’attenzione di animatori e di tutti i presenti, è stata assorbita dal malore che a bordo della piscina ha colpito una bambina del gruppo affidato agli animatori. Attimi decisivi nei quali Davide, 4 anni ad ottobre, è finito in acqua. Resta ancora da capire come ci sia finito: volontariamente, perché desiderava emulare le azioni del gruppo di ragazzi di età maggiore, tra i quali anche il fratellino, oppure se è scivolato casualmente o ancora se ha accusato un malore e dal bordo vasca è finito in acqua. A dare indicazioni più concrete agli investigatori saranno le prime risultanze dell’esame autoptico sulla salma del piccolo che verrà eseguito nei prossimi giorni.

Gli investigatori, che nel corso della notte tra il 24 ed il 25 e per l’intera giornata di ieri hanno lavorato sodo per ricostruire la dinamica dell’evento, hanno appurato alcuni fatti importanti e che fanno parte del dossier consegnato in Procura a Napoli, alla VI sezione, che tratta i reati di lavoro e colpe professionali, retta dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, pm Michele Caroppoli. Dalle testimonianze raccolte si evincono due aspetti: che la piscina non andava utilizzata nel corso della cerimonia, in quanto i gestori non ne avevano dato la disponibilità; che il piccolo Davide, per l’età, non rientrava nel gruppo affidato agli animatori. L’informativa consegnata in Procura dagli uomini della Polizia di Stato di Pozzuoli, che sono intervenuti sul posto, sequestrando la vasca e gli spazi attigui alla piscina, oltre a raccogliere le testimonianze, viene vagliata con attenzione dai magistrati. A breve si attendono le prime conclusioni dei magistrati con i nomi dei primi indagati.