Marcianise/Maddaloni/San Felice a Cancello. Se i Casalesi diversificano gli affari anche oggi, nella zona meridionale della provincia casertana i clan sembrano concentrarsi su un unico business: lo spaccio di stupefacenti. E così a Marcianise i Piccolo e i Letizia ritrovano la pace dedicandosi alla vendita di droga, mentre a Maddaloni emergono due gruppi, di cui uno di fatto nato proprio su quest’affare. Pure nella Valle di Suessola, però, gli eredi delle vecchie famiglie continuano a vivere grazie a coca e hashish.
E’ questo lo spaccato che ci offre la relazione semestrale della Dia sulla zona Sud di Terra di Lavoro quella che per oltre un decennio è stata controllata da un’alleanza imperniata sui Belforte. Adesso però qualcosa è cambiato e qualche gruppo sembra aver conquistato ormai l’indipendenza.
“Nell’area marcianisana, storicamente al di fuori del cartello casalese, è egemone il clan BELFORTE, detto dei Mazzacane, una delle “realtà criminali” più potenti del casertano, strutturata secondo il modello casalese, che estende la sua influenza a Caserta e nei Comuni confinanti di San Nicola la Strada, San Marco Evangelista, Casagiove, Recale, Macerata Campania,o San Prisco, Maddaloni, San Felice a Cancello e Santa Maria Capua Vetere. Indagini del recente passat hanno fatto luce sugli accordi, finalizzati alla gestione dei traffici di stupefacenti, tra i BELFORTE e il suo storico antagonista, il gruppo PICCOLO-LETIZIA-Quaqquaroni. Nell’orbita dei BELFORTE operano altri piccoli gruppi a struttura familiare, quali i MENDITTI, presenti a Recale e San Prisco e la famiglia BIFONE, che opera a Macerata Campania, Portico di Caserta, Casapulla, Curti, Casagiove e San Prisco” si legge nel dossier.
“Nel comprensorio di San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico ed Arienzo è operativo un gruppo che costituisce una derivazione della famiglia MASSARO. A Maddaloni è presente il gruppo MARCIANO, legato ai BELFORTE. Il 26 novembre 2018, a conclusione di un’operazione condotta dalla Polizia di Stato, è stato eseguito un provvedimento cautelare per il reato di corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso. Le indagini hanno accertato l’esistenza di un patto tra il sodalizio ESPOSITO (altra articolazione sul territorio di Maddaloni, nella zona cd. “delle Palazzine”, del clan BELFORTE) e alcuni canditati alle elezioni amministrative di giugno 2018.”