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Jabil, sciopero a oltranza: lunedì arriva Zingaretti. Magliocca attacca Di Maio: “E’ in fuga”

Marcianise. Si muovono i grossi calibri per supportare i lavoratori della Jabil nella loro lotta. Dopo il nulla di fatto di ieri al Mise, prosegue lo sciopero dei lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise, che si astengono dal lavoro da martedì scorso, come risposta all’annuncio dei vertici societari di avviare la procedura di licenziamento per 350 dei 706 addetti del sito marcianisano. Lunedì alle ore 11 al presidio davanti allo stabilimento di Marcianise arriverà il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Oggi in un’assemblea, i lavoratori, con i loro rappresentanti sindacali, hanno deciso un pacchetto di iniziative di protesta, a partire da lunedì primo luglio, quando all’Unione Industriali di Casertasi terrà il primo degli incontri previsti per legge e relativi alla procedura di licenziamento; in quella circostanza, i dipendenti saranno in presidio davanti alla sede di Confindustria Caserta, in via Roma, cuore della città.

“Cercheremo di farci sentire il più possibile – promette Mauro Musella, dipendente nonché delegato dei metalmeccanici della Uil (Uilm) – perché gli industriali devono capire che non si possono prendere unilateralmente decisioni così importanti per il futuro di tante persone”. Tra le altre iniziative un gazebo informativo fuori all’azienda, ubicata nell’area industriale di Marcianise, e appelli alla cittadinanza perché siano concretamente vicini ai dipendenti Jabil.

Magliocca attacca Di Maio: “La sua fuga è inaccettabile”

Sulla delicatissima vicenda è intervenuto il presidente della provincia di Caserta Giorgio Maglioccamanifestando tutta la propria preoccupazione:

L’assenza del Ministro Di Maio al tavolo del Mise sulla vertenza Jabil è, semplicemente, incommentabile. Un’inaccettabile fuga dalle responsabilità che non ha nulla di istituzionale. Ci sono tante lavoratrici e lavoratori casertani e campani, come lui tra l’altro, che non possono e non devono essere abbandonati al proprio destino, ai quali è stato negato persino il diritto di manifestare il proprio disagio dinanzi al Ministero. Tutto ciò non può essere consentito – prosegue il Presidente Magliocca –  C’è in gioco la sopravvivenza non solo di un’azienda, ma di un intero indotto che verrebbe messo in ginocchio da una drammatica chiusura. I licenziamenti previsti vanno immediatamente ritirati e bisogna mettere in campo ogni energia per trovare, con la proprietà, soluzioni accettabili che salvaguardino la dignità ed il diritto alla serenità di tante famiglie e di tanti figli e figlie di questa nostra Terra. Si faccia presto e bene. Per quanto di nostra competenza, siamo pronti, come sempre, a fare la nostra parte”.

(nella foto un momento del presidio di stamattina)