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Camorra maddalonese e spaccio, il momento della verità per 13

Maddaloni. Slitta ancora il momento del verdetto per 13 imputati coinvolti nel processo sulla malavita maddalonese. L’udienza prevista per ieri davanti alla Corte di Appello di Napoli è infatti stata rinviata per un problema interno al collegio giudicante.

Spostate all’8 luglio le ultime arringhe difensive dei legali (tra i quali gli avvocati Michele Ferraro e Giovanni De Lucia). In quella data potrebbe arrivare anche la sentenza di secondo grado a diversi mesi di distanza dalla requisitoria del procuratore generale.

Le richieste e le accuse

Nel corso della requisitoria vennero invocati per Michele Cerreto 10 anni; Antonietta Ciardiello  10 anni; Salvatore Cioffi 3 anni 7 mesi; Nicola Loffredo 15 anni; Michele Di Caprio 14 anni (in continuazione);  Domenico Loffredo 7 anni; Giovanni Maiello 8 anni; Nicola Martino 4 anni; Giuseppe Martino 12 anni;  Francesco Merola 5 anni; Ciro Micillo 10 anni; Francesco Pisanti  5 anni e 6 mesi; Maria Rosaria Vitale 2 anni e 2 mesi.

Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di concorso in associazione per delinquere di stampo mafioso, plurime condotte estorsive, reati inerenti le armi, associazione per delinquere finalizzata all’acquisto, alla detenzione ed allo spaccio di stupefacenti; delitti, questi, aggravati dal fine di agevolare un clan camorristico, quello appunto dei Belforte

 

Otto anni di malavita tra Maddaloni e la Valle

L’articolazione del clan, smantellata nel corso dell’operazione del 2014 della Squadra Mobile di Caserta , era attiva a Maddaloni, Cervino, Valle di Maddaloni e Santa Maria a Vico e, originariamente, faceva capo ad Angelo Amoroso, ucciso in un agguato il 24 maggio del 2006, per poi passare sotto la guida di Antonio Farina e Nicola Martino, sino al giorno del loro arresto, avvenuto nel 2009. In particolare, le investigazioni hanno riguardato gli assetti del cartello camorristico dal 2006 al 2014, svelandone le attività criminali poste in essere sul territorio. Relativamente al delitto delle estorsioni, un determinante contributo veniva fornito dal sequestro di alcuni appunti riportanti nominativi e cifre chiaramente riferibili ai ratei richiesti dall’organizzazione a imprenditori e commercianti della zona; appunti sequestrati dalla Squadra Mobile a gennaio del 2011.