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Emergenza lavoro e conti pubblici, la sfida si gioca sui numeri

Casal di Principe. Ancora poche ore e poi gli unici a parlare saranno i cittadini. Da mezzanotte scatta infatti il silenzio elettorale che sarà anticipato dall’appuntamento conclusivo in piazza per entrambi i candidati. Renato Natale ha scelto piazza Mercato per quella che come lui stesso ha anticipato in questi giorni “dovrà essere una festa di popolo”. Dopo il suo tour nelle periferie, invece, Luigi Petrillo chiuderà alle 20.30 in piazza Villa.

Gli ultimi scampoli di campagna elettorale stanno trascorrendo in un crescendo di toni e soprattutto imperniati due aspetti fondamentali della vita pubblica di Casal di Principe, ritenuti spesso dall’opposizione il “talone d’achille” del percorso di Renato Natale: l’emergenza lavoro e i conti pubblici. Sulla seconda questione il primo cittadino ha elogiato l’operato della sua amministrazione dicendo di aver raggiunto “l’obiettivo del risanamento dopo il dissesto”. Dall’altra parte la squadra di Petrillo ha replicato che i meriti sono eventualmente dei commissari più che dell’attuale governo locale, portando all’attenzione dell’opinione pubblica carte alla mano, un dato interessate: “Nel 2015 il debito residuo era di 7 milioni e 948mila euro. Nel 2018 è salito a 8 milioni e 655mila euro, in pratica 700mila euro in più di quando si erano insediati”.

Sul lavoro, invece, le schermaglie sono andate su più fronti: su quello della mancata stabilizzazione dei precari nell’organico comunale, Natale ha risposto che anche gli stessi Lsu erano consapevoli dell’impossibilità di mettere in atto tale ipotesi, professando ottimismo per il futuro: “Eravamo su un binario morto, ora siamo un treno in corsa”. Ieri sera nell’incontro ai campi “Il Principe” Petrillo si è rivolto a imprenditori e agricoltori, evidenziando la necessità di rilanciare i prodotti locali e facendo rientrare a lavorare in città le maestranze disseminate ovunque: “Casal di Principe ha competenze e eccellenze per risollevarsi, ma senza l’area Pip non si va da nessuna parte come abbiamo visto in questi anni”.