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23 maggio 1992: 27 anni fa la strage di Capaci

 

Il 23 maggio 1992 sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, ci fu  uno spaventoso attentato mafioso dove persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Sopravvissero all’attentato, a questa spaventosa strage gli agenti, Angelo Corbo, Gaspare Cervello, Paolo Capuzza e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.

 

Ventisette anni sono passati da quel 1992 di sangue e bombe. Come ogni anno, da allora, si avvicinano i giorni delle commemorazioni che inizieranno il 23 maggio, nel ricordo di Giovanni Falcone il primo di una lunga serie d eventi che  si concluderanno il 19 luglio, quando verrà il tempo della memoria di Paolo Borsellino, e la sua scorta: gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Ventisette anni di misteri, interrogativi. Ventisette anni fatti di memoria.

 

 

Giovanni Falcone: La Vita

 

 

 

 

Giovanni Falcone era nato il 18 maggio del 1939 a Palermo ed è deceduto a Capaci (PA), il 23 maggio del 1992, è stato un magistrato italiano vittima, insieme alla moglie Francesca Morvillo (magistrato) ed ai suoi agenti di scorta, della strage di Capaci.

 

E’ considerato insieme a Paolo Borsellino, suo collega ed amico, un eroe italiano della lotta contro la mafia.Allievo del Liceo classico di Palermo, negli anni ’50 Giovanni Falcone ha compiuto una breve esperienza all’Accademia navale di Livorno.

 

Nel 1961 si è laureato con lode in giurisprudenza, presso l’Università degli Studi di Palermo.Superato il concorso in magistratura, nel 1964 è diventato Pretore a Lentini per trasferirsi come Sostituto Procuratore a Trapani, dove è rimasto per 12 anni.

 

Nel 1979 Falcone è entrato sotto la guida del giodice Rocco Chinnici nell’Ufficio istruzione della sezione penale dei Tribunale di Palermo, dove ebbe occasione di lavorare insieme al giudice Paolo Borsellino.

 

Il processo a carico di Rosario Spatola, cosenti a Falcone di scoprire l’intreccio internazionale della crininalità organizzata, portandolo a seguire filoni d’indagine nello spaccio degli stupefacenti, che lo portarono fin negli Stati Uniti.

 

Le indagini del pool antimafia, alle quali ha partecipato anche Borsellino, nel 1984 hanno fatto emergere l’organizzazione di Cosa Nostra e nel 1986 hanno portato al Maxiprocesso di Palermo.

 

Grazie alle preziose confessioni di i Tommaso Buscetta, che catturato si pentì e cominciò a collaborare con la giustizia a partire dal luglio del 1984, Giovanni Falcone potè conoscere la struttura dell’organizzione mafiosa. In particolare Falcone intuì la struttura verticistica dell’organizzazione mafiosa, strutturata a partire da alcune famiglie in posizione di comando e caratterizzata spesso da un rapportò di contiguità con apparati dello Stato.

 

Nel dicembre del ’86 Giovanni Falcone è stato nominato Procuratore della Repubblica di Marsala.Dopo il fallito attentato dell’Addaura, in cui ha rischiato la vita, il Consiglio superiore della Magistratura lo ha nominato Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo.

 

Candidatosi alle elezioni per i membri togati del Consiglio superiore della magistratura del 1990, Falcone non venne eletto ed accettò, su proposta dell’on. Claudio Martelli, allora vicepresidente del Consiglio e ministro di Grazia e Giustizia ad interim, di dirigere la sezione Affari Penali del ministero.

 

Il 23 maggio del 1992, ritornato come ogni venerdì a Palermo per il fine settimana insieme alla moglie Francesca Morvillo anche lei magistrato (impegnata in quei giorni a Roma in qualità di commissario negli esami per l’accesso alla carriera di magistrato) viene ucciso nella strage di Capaci.

 

Uscito dal jet che lo aveva portato da Roma a Punta Raisi, Giovanni Falcone prese posto insieme alla moglie in una Fiat Croma che, preceduta e seguita dalle auto di scorta, avrebbe dovuto portarlo a Palermo ma giunto all’altezza di Capaci, viene travolto dall’esplosione di una carica di 1000 kg di tritolo, sistemati all’interno di un cunicolo di drenaggio sotto l’autostrada.

 

Falcone e la moglie, gravemente feriti, vennero ricoverati in codizione disperate presso i centri di neurochirurgia più specilizzati di Palermo ma morirono dopo alcune ore, con loro morirono anche tre agenti della scorta,

 

L’eroismo di Giovanni Falcone è stato tributato con l’attribuzione di una Medaglia d’oro al valor civile (Roma, 5 agosto 1992) e di moltissimi altri riconoscimenti