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Fermata un’altra faida. Lettera di morte del ras contro i rivali: “Devono soffrire come i cani”. E fa i nomi

Marcianise. I bar chiusi per il coprifuoco. Quei lenzuoli insanguinati che facevano capolino tra i lampeggianti delle volanti. I ragazzi scomparsi e mai ritrovati. La faida per gli adolescenti marcianisani è il racconto di un padre, di uno zio, di un fratello maggiore, costretto a vivere in un paese in stato di guerra.

Hanno rischiato di viverla anche loro quella stagione del terrore, che per fortuna non si è mai attuata grazie al prezioso lavoro di magistrati e forze dell’ordine. Un’idea orribile rimasta solo lettera morta per fortuna. O meglio lettera, vera, in inchiostro e carta, come quella che nel 2016 le forze dell’ordine trovarono nell’abitazione di Primo Letizia, al momento dell’arresto. Si trattava di una lettera scritta dal ras Antonio Letizia, detenuto a Parma, al figlio putativo (e fratello di Primo) Salvatore Letizia, ora detenuto in Albania, ma all’epoca recluso a Parma.

La missiva, datata 30 settembre 2014, riporta indietro le lancette della storia di Marcianise indietro di quasi venti anni, alla stagione del terrore, della faida con i Belforte. Qualcuno, nella fazione uscita sconfitta, quella dei Quaqquaroni, sembra non aver dimenticato. E quel qualcuno è Antonio Letizia che infatti comincia la lettera proprio adoperando questo verbo.

“Non dimenticarti nulla, nè dentro nè fuori e vedi di aspettarmi che esco e escono anche altri compagni e devi essere un fantasma” scrive al figlioccio Salvatore al quale ha fatto da padre, quando un commando dei Belforte gli tolse entrambi i genitori. “Voglio solo che devi aspettare me e nel frattempo fare i soldi e organizzare bene, tanto quello che dobbiamo fare lo faremo piano piano senza fare il gioco degli altri”.

Nella missiva i fanno addirittura i nomi. Quelli dei martiri della faida dove Ferdinando sta per Ferdinando Latino, ucciso a 22 anni il giorno di San Valentino del 2001.  E quelli dei rivali: Domenico Belforte, Bruno Buttone  e perfino Angelo Grillo, imprenditore di riferimento del cartello avverso.

“Dicono che le donne non c’entrano, tengono le condanne 416bis, e tu che c’entravi che ti volevano uccidere, Ferdinando che c’entrava, quindi noi chi vogliamo c’entra. Senza guardare in faccia a nessuno, per noi nessuno ha avuto pietà. Sto infame e Mimì si stava suicidando al 41 qua, ma dal dolore lo dobbiamo fare suicidare, Grillo sta qua al 41 e sta coimputato con Andrea. Noi non dimentichiamo nulla e li ricambiamo il doppio. Si incomincia da chi è stato mandante ed esecutore su tuo padre, tua madre tutti in famiglia devono avere il lutto  ogni 5-6 mesi una botta con calma e intelligenza. Devono soffrire come i cani”.

 

 

DESTINATARI DEL PROVVEDIMENTO CAUTELARE

IN CARCERE

  1. BUANNO Fabio, cl’63.
  2. CATERINO Luigi, cl’50.
  3. CELESTE Francesco Antonio, cl’85.
  4. CRISTIANO Maria, cl’65.
  5. DE LISE Pietro, cl’71.
  6. LARHZAL Achraf, cl’83.
  7. LETIZIA Giuseppe (detto Vincenzo), cl’91.
  8. NACCA Antonio, cl’80.
  9. PERRECA Domenico, cl’63.
  10. PETRUOLO Gaetano, cl’61.
  11. PICCOLO Achille, cl’75, già detenuto agli arresti domiciliari.
  12. PICCOLO Angelo, cl’80.
  13. PICCOLO BELLOPEDE Palma, cl’77.
  14. PICCOLO Francesco, cl’80.
  15. PICCOLO Pasquale, cl’60.
  16. RICCIARDI Salvatore, cl’83, già detenuto agli arresti domiciliari.
  17. SCOGNAMIGLIO Gennaro, cl’56.
  18. TIMBONE Vincenzo, cl’74, già detenuto agli arresti domiciliari.
  19. LETIZIA Andrea, cl’76, già detenuto.
  20. LETIZIA Antonio, cl’69, già detenuto.
  21. LETIZIA Primo, cl’84, già detenuto.
  22. LETIZIA Salvatore, cl’81, già detenuto.
  23. MAIETTA Michele, cl’83, già detenuto.
  24. MASTROIANNI Antimo, cl’65, già detenuto.
  25. NOIA Luigi, cl’62, già detenuto.
  26. PERRECA Antimo, cl’57, già detenuto.
  27. PERRECA Giovanni, cl’60, già detenuto.
  28. PICCOLO Domenico, cl’75, già detenuto.
  29. SILVESTRE Salvatore, cl’69, già detenuto.
  30. TIMBONE Giovanni, cl’72, già detenuto.

Indagati a piede libero

Alessandro Menditti Recale 1973
Felice Napolitano Marcianise 1963
Mario Russo 1985 pentito

Giuseppe Pettrone 1966 Pignataro

LE FOTO