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Inaugurata la scultura dedicata a Don Raimondo Pasquariello

Francolise. E’ stata commovente e di grande successo la cerimonia svoltasi Venerdì 5 Aprile, davanti il piazzale della chiesa Madre di Francolise (CE), dove è stata  dedicata un’opera al sacerdote tanto amato dalla piccola comunità ”Don Raimondo, il sacerdote del sorriso ”, realizzata dalla scultrice Gelsomina Ferrara , artista Napoletana residente nella a Sparanise.

La scultura dell’artista è frutto di un’accurata indagine figurativa ed è caratterizzata da un incredibile realismo. Oltre ad essere un monumento commemorativo da ammirare, vuole mostrare che:

 

” Chi vive nel cuore di chi resta, non morirà mai”

 

In ricordo del settimo anno della sua scomparsa, solo terrena perchè lui vivrà in “ETERNO” nel cuore di chi ha avuto l’onore di conoscerlo, la piccola comunità con la collaborazione della giovane artista ricordabno così Il “Caro Parroco

 

L’iniziativa di far realizzare un monumento commemorativo dedicato a Don Raimondo, nasce grazie ai volontari dell’associazione culturale ” il castello ” di Francolise.  Don Raimondo é  stato ed é per i cittadini di Francolise, un prete, un uomo ed un amico che ha fatto tanto per il suo paese. Nel settimo anniversario della sua morte, con la benedizione del vescovo di Teano-Calvi S.E. Giacomo Cirulli,  si inaugurerà l’ epigrafe marmorea con la scultura che rappresenta Don Raimondo eseguito con maestria e arte indiscussa dall’artista Gelsomina Ferrara.

La scultura di Gelsomina Ferrara è un altorilievo in terracotta a grandezza reale.  L’ artista attraverso l’ argilla fa rivivere il personaggio, riesce a rendere i volumi e i tratti psicologici del soggetto fedeli a una realtà quasi fotografica.

DON RAIMONDO “IL PRETE DEL SORRISO” 

 

Don Raimondo Pasquariello è stato un prete che ha vissuto in povertà, celebre per i suoi modi gentili e solari, le sue doti di insigne predicatore, di instancabile ascoltatore di fedeli e per la sua attività di esorcista, da cui non volle mai ricevere un compenso.

Fin da bambino mostrò segni di devozione cristiana: era solito preparare su un baule una tovaglia bianca e farne un piccolo altare. A soli 13 anni entrò nel Seminario di Capua, dopo qualche anno a quello di Napoli presso Posillipo, dove conseguì gli studi teologici.

 

Fu nominato parroco di Francolise (Caserta) dove svolse la sua missione di sacerdote. Svolse, inoltre, anche l’attività di docente di religione e notaio della Curia di Teano.

 

Don Raimondo comprese fin da subito a chi doveva devolvere tutte le sue attenzioni, era servo degli unici re che riteneva degni di questo appellativo: i poveri. Egli credeva fermamente nella rivoluzione della Chiesa e nel suo desiderio di vederla di nuovo splendente come un tempo.

 

Era descritto come uomo di formidabile intelligenza, dotato di un grandissimo carisma e devoto alla Madonna che egli invocava, secondo le indicazione di don Salvatore Vitale, con la preghiera “Mia Madonna e Mia Salvezza”.

 

Fu amico e confidente di papa San Giovanni Paolo II e del segretario personale di San Giovanni XXIII, È stato un testimone esemplare del Signore e tutti lo ricordano come “il prete del sorriso

 

Chissà quale sorpresa ci riserverà la giovane artista venerdì 5 aprile, saranno molti coloro che si recheranno alla manifestazione: amici e parenti non solo di Gelsomina, ma anche tanti fedeli che portano tutt’ora nel cuore quel simpatico sacerdote che continua a vegliare su tutti noi dall’alto dei cieli.

 

LE FOTO DELLA REALIZZAZIONE DELL’OPERA