Skip to main content

Figlio di un narcos della camorra chiede reddito di cittadinanza

Regionale. Sta montando in queste ore un autentico caso nazionale sul curriculum e le parentele scomode di alcune persone che si sono recate nei Caf per presentare la domanda per il reddito di cittadinanza. Dopo il caso Ostia con gli Spada, sul quale Di Maio, ha promesso “tolleranza zero”, nelle ultime ore si è aperto un fronte anche in Campania.

“Il Mattino” ha infatti svelato che a Ponticelli il figlio di un narcos, in passato vicino al clan Sarno, si sarebbe presentato alle Poste proprio per il reddito di cittadinanza. Stesso scenario a Ercolano dove i parenti di alcuni affiliati al clan Ascione hanno avviato le pratiche presso i Caf.

Il caso Ostia: da Suburra agli aiuti di Stato

Sono il clan più potente e tristemente famoso di Ostia, contano beni e potere, in parte intaccati però dalle inchieste della Procura di Roma e dagli arresti in seguito soprattutto all’aggressione con una testata al giornalista Daniele Piervincenzi. Ma nonostante questo alcuni membri della famiglia Spada avrebbero fatto richiesta ieri ad un Caf del quartiere litoraneo di Roma per accedere al reddito di cittadinanza. Una circostanza che ha fatto esplodere polemiche e soprattutto scattare un campanello d’allarme in chi del reddito di cittadinanza ne ha fatto battaglia e vittoria politica.

“Il Reddito di Cittadinanza serve a ridare speranza agli invisibili. Leggo che alcuni membri del clan Spada avrebbero avanzato richiesta. Non so se è vero ma posso garantire che chi fa parte del clan Spada non prenderà un solo euro. Ho chiesto personalmente le opportune verifiche”, ha assicurato stamani via twitter il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio. A distanza sembra rispondergli uno degli avvocati della famiglia, Giosuè Naso. “Non mi stupisce la notizia che alcuni appartenenti alla famiglia Spada abbiano fatto richiesta del reddito di cittadinanza anche perchè in quel gruppo familiare ci sono anche non delinquenti, c’è anche chi si è integrato nella società: chi porta un cognome non può essere criminalizzato, non è una condanna”, ha precisato Naso. “In questi ultimi anni – prosegue Naso – da parte della Procura di Roma abbiamo assistito ad un criminalizzazione di una intera famiglia. Anche tra i Casamonica abbiamo fior fiore di delinquenti ma anche normalissime persone, che conducono una vita normale. Sulle richieste di reddito, bisogna valutare caso per caso, così per tutti coloro che lo chiederanno”. Ma la circostanza spinge alcuni esponenti politici a riproporre dubbi e critiche sul meccanismo del reddito di cittadinanza.

“Quello degli Spada è solo uno dei tanti episodi che avevamo previsto e denunciato prima ancora che questo assurdo provvedimento clientelare entrasse in vigore. Il reddito di cittadinanza non crea lavoro ma anzi avrà una funzione inversa”, dice il senatore Maurizio Gasparri (FI). E la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ricorda che episodi come quello degli Spada sono “la conseguenza della bocciatura da parte della maggioranza grillo leghista dell’emendamento di Fratelli d’Italia per escludere dal sussidio chi ha subito condanne superiori a due anni”.