Regionale. Potrebbe essere legata a doppio filo all’omicidio di questa mattina a Melito la cattura di Marco Di Lauro. Il blitz istantaneo delle forze dell’ordine è avvenuto poco più di un’ora dopo la resa di Salvatore Tamburrino. Il 41enne che questa mattina ha ucciso a Melito la consorte è considerato dagli investigatori un fedelissimo dell’ormai ex primula rossa della mala di Secondigliano.
Tamburrino ha chiamato il suo avvocato dopo aver ucciso con tre colpi di pistola la 33enne Norina Matuozzo. Si è poi presentato in questura rendendo ampia confessione su quanto fatto poco prima nell’abitazione sia all’interno di un complesso di edilizia popolare della zona di via papa Giovanni non lontano dal centro storico di Melito di Napoli. Al momento l’ipotesi che durante quell’interrogatorio si sia stato toccato anche il tema Di Lauro non può essere esclusa.
L’uomo potrebbe aver fornito uno spunto agli investigatori, anche se in realtà già da tempo i segugi della questura avevano puntato i fari sulla zona di Chiaiano come nascondiglio per la latitanza di F4, durata quasi 15.La zona dove si trova alloggio dove è stato trovato oggi a Napoli il latitante Marco Di Lauro era da tempo sotto la stretta osservazione delle forze dell’ordine. Gli investigatori sapevano che il rampollo del potente clan del quartiere Secondigliano non poteva essere molto lontano, Infatti via Emilio Scaglione, la lunga strada che conduce verso la cintura a nord di Napoli, è ad appena una manciata di chilometri dal quello che era il quartiere generale del clan. Oggi avuta la certezza che l’uomo era in casa, polizia e carabinieri sono entrati in azione concludendo il blitz in pochissimo tempo.