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Febbre alta, detenuto muore in carcere. Allarme pure a S. Maria

Di 11 Febbraio 2019Cronaca, Regionale

Napoli/Santa Maria Capua Vetere. Un detenuto di 34 anni, in gravi condizioni di salute, deceduto verosimilmente per infarto, e un 21enne che si è ferito volontariamente dopo avere dato fuoco alla sua cella. A rendere noti i due episodio, avvenuti entrambi ieri nel carcere di Napoli Poggioreale, è il garante dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello che, innanzitutto, invita gli organi preposti a verificare se i defibrillatori nel carcere di Poggioreale e anche nel carcere di Secondigliano siano funzionanti: “Lo chiediamo – spiega – perché ci giunge notizia che manchino le placche oppure che sono scadute”.

 

Il detenuto morto a Poggioreale si trovava nel II padiglione Milano. Aveva la febbre molto alta. Le sue condizioni di salute si sono ulteriormente aggravate e il personale medico non ha fatto in tempo a chiamare il 118. Il ragazzo, invece, era nel padiglione Avellino, nella cosiddetta sezione “Protetti”. Dopo avere incendiato la stanza in cui si trovata è stato trasferito nel Padiglione Livorno dove si è procurato delle ferite sul corpo. “Sono ormai quotidiani gli episodi di autolesionismo nelle carceri, – commenta Ciambriello – casi analoghi si sono verificati in questi giorni a Santa Maria Capua Vetere e nel carcere di Salerno”.

 

Il garante chiede, contestualmente, “un aumento, immediato, del numero di agenti di polizia penitenziaria: di pomeriggio e di notte il personale è ridotto all’osso e un potenziamento del numero di infermieri e medici, soprattutto dopo le 14,30”. Anche per il segretario dell’Uspp, Ciro Auricchio, “il potenziamento del personale non è più procrastinabile: gli agenti ormai lavorano in condizioni di enorme stress, lo denunciamo da anni ma finora non ci è giunta nessuna risposta”.