Arienzo. L’ex assessore Raffaele Diglio interviene sulla polemica della toponomastica sul nome di Giorgio Almirante.
“La toponomastica di un Comune deve attenersi a criteri di omogeneità, esempio, i nomi dei fiumi, i nomi dei poeti, artisti, alla cultura locale ecc….
È giusto tener conto alle istanze, da parte dei cittadini, delle quali tenere conto nella fase di redazione della toponomastica.
Ma non si può fare discriminazione Almirante NO e Berlinguer SI’.
Finché si considererà legittimo e doveroso dedicare strade a Berlinguer, mentre, anche solo immaginare di fare altrettanto con Almirante, una vergogna, ci troviamo dinanzi ad una democrazia anomala, dove una parte delegittima e discrimina l’altra.
Sono entrambi personaggi integri e memorabili, anche Giorgio Almirante fu uomo dalle idee magari non condivisibili ma che incarnava un concetto puro e onesto della politica.
Ma nessun interrogativo su tante strade che la toponomastica “di sinistra” negli anni, ha riservato ai suoi feroci e sanguinari idoli, altro che leader democratici come Almirante…
L ‘Associazione degli esuli Venezia Giulia e Dalmazi ha stimato che in Italia esistono almeno undici strade dedicate al maresciallo Tito, massacratore comunista degli esuli italiani e protagonista degli eccidi delle foibe,
come fossero eventi e personaggi da idolatrare, come fossero passeggiate di piacere da ricordare e non regimi ed eccidi di fanatici senza scrupoli. Ma il problema è Almirante…
Una polemica assurda e grottesca”.