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Blitz in serie dei vigili, 18 nei guai: ci sono pure boss e imprenditore

Marcianise. Diciotto persone identificate e segnalate; cinque abusi rilevati; un cantiere sospeso, l’alt a una ditta e una piscina requisita, quella del boss Belforte. E’ questo il bilancio dell’ultima fase dei controlli per il contrasto dell’abusivismo edilizio effettuati a Marcianise negli giorni conclusivi dell’anno appena trascorso.

 

Il dossier

In appena dieci giorni gli agenti della polizia municipale hanno segnalato all’ufficio tecnico ben 5 situazioni di violazione della normativa, al ritmo di un blitz ogni due giorni. In tanti sono finiti nelle maglie dei controlli: la prima in ordine di tempo è stata una ditta situata nella zona industriale che aveva realizzato degli interventi in parziale difformità rispetto ai permessi rilasciati dell’Ente. Sono stati per questo segnalate come responsabili degli abusi tre persone: l’amministratore della società, il titolare dell’impresa e un tecnico.

 

Il giorno dopo le attenzioni si sono spostate su via Grosseto, con il blitz già raccontato (CLICCA QUI PER LEGGERE I DETTAGLI) da Edizione Caserta, nel corso del quale su un’area di mille metri quadrati, recintata con muri perimetrali e con due ingressi carrabili (uno su via Martin Luther King e l’altro su via Grosseto), venne evidenziata la presenza di una piscina interrata 6×4 con una casetta in mattoni parzialmente demolita, priva di copertura e con all’interno rifiuti inerti, totalmente abusiva. L’area è di proprietà dei coniugi Salvatore Belforte e Concetta Zarrillo, il boss e sua moglie attualmente detenuti.

 

In quei giorni altre due ispezioni sono state effettuate in via Peschiera; nel primo caso due segnalati per un’opera senza permesso a costruire, mentre nel secondo caso (committente dei lavori era Antonio Nicola Belforte) è stato bloccato un cantiere, sempre per mancanza di permessi dall’ufficio tecnico. Insieme a lui sono state identificate altre sei persone. Prima delle festività natalizie l’ultima segnalazione in via Luigi Fuccia: anche in quel caso i lavori erano stati effettuati senza gli atti necessari da parte dell’ufficio tecnico.