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LE CIFRE. Stipendi da manager, costi e vendite: svelati i segreti dello spaccio a Marcianise


Marcianise. Lui poteva guadagnare fino a quattromila euro al mese con appena due punti vendita: uno fuori al bar, l’altro direttamente a casa. E i ritmi della vendita erano vertiginosi, sia che si trattasse di cocaina che di altre sostanze, su tutte il “fumo”. Sono questi i segreti dello spaccio marcianisano che, circa un mese fa, ha messo nero su bianco nei verbali depositati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli il neo collaboratore di giustizia Giuseppe Grillo.

 

“Nel periodo in cui ho spacciato per conto del clan Letizia, io vendevo crack e fumo sia a casa mia (zona via Diaz) che all’esterno del bar alla Madonna della Libera. La droga mi veniva consegnata da Giovanni Pontillo e Aniello Bruno, io pagavo con il sistema del cavallo di ritorno. Io pagavo la cocaina a 60 euro grammo, mentre il fumo a 330 euro a panetto di 100 grammi. Io riuscivo a guadagnare con la differenza da quanto riuscivo a ricavare dalla vendita della droga e dal prezzo con la quale me la consegnavano Pontillo e Bruno” ha spiegato il nipote dell’imprenditore Angelo Grillo.

 

Lo stipendio

“Io riuscivo  a smerciare – prosegue Grillo – circa 70/80 grammi di crack a settimana, mentre normalmente riuscivo a vendere due plance di fumo a settimana. Io guadagnavo dalle 500 ai 1000 euro a settimana, dipendeva da come riuscivo a vendere la droga e a che prezzo riuscivo a praticarla, tenuto conto anche del quantitativo che di volta in volta ciascun acquirente mi richiedeva.”