Portico di Caserta. Niente diminuzione della pena, un dettaglio ‘inguaia’ il fratello del pentito. In queste ore la prima sezione penale della Corte di Cassazione ha reso note le motivazioni con le quali nell’udienza di due mesi fa era stata rigettata la richeista di riduzione della pena da parte di Nicola Bifone, fratello dell’ex boss Antonio “Zuzù”.
Il 60enne portichese aveva presentato ricorso contro il decreto del tribunale di sorveglianza di L’Aquila (competente perchè detenuto in Abruzzo) che aveva dichiarato inammissbile il suo primo ricocrso. Nell’istanza Bifone aveva chiesto la riduzione della pena da scontare o un risarcimento del danno.
Il ricorso è stato dichiarato inammissible per questioni tecniche: Bifone ha infatti presentato in prima persona l’istanza benchè da un anno sia entrata in vigore un legge che vieta all’imputato di presentare pesonalmente ricorso in Cassazione, senza farsi rappresentare da un avvocato. La Corte ha condannato Bifone anche al pagamento delle spese processuali.