Marcianise/Aversa. La Procura della Repubblica di Napoli sta indagando su un presunto sistema attraverso il quale aspiranti insegnanti di sostegno avrebbero ottenuto diplomi in maniera sospetta. Nell’inchiesta, scaturita da una denuncia, vengono ipotizzati i reati di falso e truffa. Sotto la lente degli investigatori sono finiti anche due istituti paritari della provincia di Caserta: uno di Marcianise, l’altro di Aversa.
Si indaga pure sul rogo verificatosi lo scorso 2 dicembre negli uffici del Provveditorato agli Studi di Salerno, potrebbe essere stato innescato da qualcuno che voleva sottrarre eventuali prove agli inquirenti. Le fiamme avrebbero distrutto, tra l’altro, migliaia di pratiche di aspiranti professori, che si trovavano stipate in un archivio sistemato all’ultimo piano di quegli uffici.
L’attenzione si sposta sui fuorisede
La Regione Veneto vuole fare chiarezza attraverso i presidi degli istituti scolastici sulle assunzioni dei collaboratori scolastici, cioè i bidelli, e del personale amministrativo che lavorano nelle segreterie e che provengono dalla Campania. Lo conferma all’ANSA l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan spiegando che gli accertamenti, portati avanti dai Carabinieri d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, sono partiti da una segnalazione fatta dal responsabile di una scuola di Garda (Verona).
Le verifiche, come riporta il Gazzettino, riguardano in particolare i punteggi, le abilitazioni e i titoli prodotti dal personale, oltre agli stessi istituti nei quali i titoli, sempre con il massimo dei voti, sarebbero stati ottenuti. Scuole ora chiuse o i cui archivi sarebbero stati misteriosamente distrutti in modo da rendere impossibile l’accertamento di qualsiasi certificazione. Per fare chiarezza la Regione Veneto sta chiedendo ai presidi degli istituti di produrre i curriculum vitae e i diplomi allegati del personale ‘sotto esame’. Dai primi riscontri sarebbero già emersi numerosi casi dubbi. “Adesso voglio scrivere alla collega della Campania – annuncia Donazzan – facendo presente che il nostro Ufficio scolastico regionale ha già attivato da tempo una commissione di ispezione per le scuole non statali che possono avere qualche dubbio di legittimità. In Veneto è molto più difficile che si acquisiscano titoli senza un percorso accertato e regolare”.
L’assessore aggiunge: “suggerirò alla collega di fare accertamenti accurati – sottolinea – altrimenti la reputazione dell’intera Regione Campania ne soffrirà naturalmente. Qui daremo la massima collaborazione alle forze dell’ordine per bloccare questo malcostume”. L’assessore ricorda poi che in Veneto sono circa 180 i ragazzi che ogni anno chiedono di fare l’esame di stato in una scuola diversa da quella di appartenenza. “La linea è quella di opporre un diniego, salvo casi eccezionali – conclude -. Il ‘diplomificio’ facile non trova spazio in Veneto e deve essere così anche altrove”.