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Appalti truccati, superteste tira in ballo i grandi Comuni

Santa Maria Capua Vetere. Era atteso come un appuntamento chiave nel processo Assopigliatutto e le previsioni sono state rispettate. Il superteste Antonio Scialdone ha sviscerato diversi aspetti della sua esperienza all’interno del Cub, soffermandosi poi anche sui rapporti con Alberto Di Nardi, all’epoca patron della Dhi. Scialdone si è soffermato, non solo su due Comuni oggetto di indagine (Piedimonte e Alvignano), ma anche su quelli in cui proprio Di Nardi aveva intrattenuto legami importanti (Maddaloni, Casagiove e Santa Maria Capua Vetere)

Una ricostruzione molto contestata dagli avvocati dell’ex sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello e dell’ex presidente della Provincia Angelo Di Costanzo, che avranno modo di controesaminarlo nella prossima udienza prevista a febbraio.

L’inchiesta

L’inchiesta denominata «Assopigliatutto», che portò alla luce, in alcuni comuni del Casertano, l’esistenza di un vasto e corposo giro di appalti pubblici truccati in cambio di tangenti e mazzette nel settore della raccolta dei rifiuti. Al centro delle contestazioni delle ipotesi delittuose di corruzione e di turbativa di gara vi sarebbero i presunti favori concessi dai politici di Terra di Lavoro e dagli amministratori comunali dell’Alto Casertano alla società “Termotetti”.
Per i pubblici ministeri che hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio, i bandi di gara venivano confezionati su misura per scoraggiare eventuali concorrenti della “Termotetti”, colosso del settore ambiente.