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Una luce di speranza per Salvatore. Tutta la comunità in preghiera…

AGGIORNAMENTO. E’ caccia al trentenne che lunedì ha investito con la sua auto, a Sparanise Salvatore di 16 anni che era a bordo di uno moto. Il giovane è tuttora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Caserta. L’uomo, con alcuni precedenti penali, è ricercato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio perché, secondo quanto emerso, avrebbe investito intenzionalmente l’adolescente in seguito ad una lite avvenuta per motivi di viabilità.

 

I militari hanno accertato che prima dell’investimento, il 30enne avrebbe tagliato la strada al 16enne in moto e ad un altro amico di quest’ultimo, anch’egli minore, a bordo di una vespa; ne sarebbe nato un violento litigio tra i tre, che poi sono stati divisi da altre persone. Alcuni minuti dopo però, mentre il 16enne era a bordo del suo mezzo, è sopraggiunto improvvisamente il 30enne che con l’auto lo ha colpito facendolo cadere violentemente contro la pensilina della fermata dell’autobus.

 

Sparanise. Ancora un paese sotto shock dopo il gravissimo episodio di violenza avvenuto pochi giorni fa dove è rimasto gravemente coinvolto un giovane ragazzo. Una comunità ancora incredula per l’accaduto  che si stringe al dolore dei famigliari del giovane:” Salvatore”

I fatti

 

La vittima è tuttora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Caserta ma non è in pericolo di vita. I carabinieri della Compagnia di Capua hanno accertato come in effetti ci sia stata una lite per futili motivi tra i due giovani prima dell’investimento.

Tutta la comunità di Sparanise insieme a tutti coloro che lo conoscevano, si riuniranno per esprimere solidarietà e vicinanza alla sua famiglia e per esprimere il più profondo rifiuto di ogni forma di violenza.

Domenica 9 dicembre alle 18,30 ci sarà una fiaccolata  di preghiera e solidarietà. ” Una luce di speranza per Salvatore” la luce di ogni cero legato alla preghiera si innalzerà al cielo sotto un unica voce che all’unisono griderà “Forza Salvatore non mollare siamo tutti con te”

Le parole di dolore dei ragazzi dello Spazio Cales

 

Sono momenti di profonda inquietudine e sgomento quelli che sta vivendo in queste ore la nostra comunità. Pietrificata di fronte alla drammatica notizia di un giovane, figlio di questa terra, che lotta tra la vita e la morte a causa, sembra, di una insensata degenerazione. Di una abnorme concezione di onore contro la quale non possiamo fare altro che scagliarci. Per noi, che viviamo le strade e i marciapiedi del nostro paese come luogo di quotidiano intervento politico e sociale, che lavoriamo per costruire una comunità resistente che sappia incanalare la rabbia e la marginalità in una prospettiva di cambiamento anziché farsi rifugio di un bieco individualismo che vede nel prossimo più debole il nemico da abbattere, per noi che senza falsi moralismi cerchiamo di restare sempre al fianco degli ultimi.

 

Un momento di riflessione

 

E’momento di profonda riflessione. Un episodio come questo non rappresenta forse il fallimento di una intera comunità, ma può certamente divenirlo se si dovesse commettere l’errore di voltare il capo dall’altra parte. Se chiunque tra noi dovesse sentirsi esonerato dal doversi alzare in piedi e gridare che no, quello che è successo non è né giusto, né ammissibile. Per quel che ci riguarda, questa tragedia resta uno dei tanti frutti avvelenati di una più profonda e mai troppo analizzata questione sociale, che va sviscerata senza deleghe né alibi. Per noi, l’unica forma di violenza accettabile è quella che esprimono gli oppressi quando si sollevano contro i soprusi e le ingiustizie di una società che si fonda sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

 

Un paese che da giorni è pieno di rabbia, di sconforto ma che nonostante l’immenso dolore è riunito in preghiera per rivedere più forte di prima il ragazzo con il cuore grande.