Regionale. Le perquisizioni e i sequestri della Gdf nell’ambito dell’inchiesta della procura di Gorizia che punta a verificare la regolarità di decine di appalti pubblici, hanno riguardato complessivamente 120 società e 220 soggetti in 14 regioni: oltre alle tre del Nord est, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Diverse sono le stazioni appaltanti coinvolte, nelle sedi delle quali i finanzieri stanno acquisendo documenti: Autostrade per l’Italia, Anas, Veneto strade Spa , Autovie Venete Spa ,Commissario per l’emergenza della mobilità riguardante la A4, Friuli Venezia Giulia Strade Spa, Concessioni Autostradali Venete Spa, Commissario per l’emergenza traffico in province Treviso e Vicenza, le società che gestiscono gli aeroporti di Trieste (Aeroporti Friuli Venezia Giulia Spa), Treviso (Aer Tre Spa), Venezia (Save Spa), Verona (Aeroporto Valerio Catullo Spa), la Regione Friuli e le società competenti per i porti di Trieste (Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico orientale) e di Monfalcone (Consorzio per lo sviluppo economico del monfalconese).
Scoperti accordi tra imprese
Le indagini, condotte dai finanzieri Fvg con i colleghi di altre regioni mirano ad acquisire prove su accordi tra imprese finalizzati alla spartizione delle opere. Ciò che ipotizza l’accusa è la condivisione delle intenzioni di partecipare o no a una gara o solo ad un lotto di essa, con informazioni sui contenuti delle offerte, alterando la libera concorrenza. Ma per la GdF le indagini hanno evidenziato anche la costituzione di associazioni e raggruppamenti temporanei meramente cartolari, l’utilizzo di contratti di subappalto per quote superiori al limite normativo del 30%, in cambio del riconoscimento di percentuali di guadagno e falsa indicazione documentale di dotazioni logistiche e strumentali.