Marcianise. Matricola 137. Sono le tre cifre che al Comune di Marcianise corrispondono al nome di Gennaro Spasiano, il dirigente arrestato venerdì scorso nell’ambito dell’inchiesta sull’accordo tra l’Ente e l’Interporto di cui è stato egli stesso protagonista.
Quella mattina Spasiano avrebbe dovuto recarsi, come sempre, in Municipio, ma un blitz delle fiamme gialle glielo ha materialmente impedito. Di fatto però il dirigente risulta presente nelle ore in cui è stato fermato dalla Finanza che ha eseguito un’ordinanza agli arresti domiciliari nei suoi confronti. Un giallo a 4 cifre: 08.03 è l’ora in cui risulta marcato il badge di presenza di Spasiano, nel momento in cui era in atto (di fatto concluso almeno nella parte principale) l’operazione della Finanza.
Dall’Ente non sembrano avere dubbi: quella firma è falsa e rischia, oltre a Spasiano, anche chi materialmente ha consentito di essere presente proprio nella mattinata dell’arresto. Una gaffe che potrebbe aver smascherato involontariamente un cattivo costume.
Il Comune si è già mosso: lunedì è stata firmata da Pasqua Braccio (in quanto responsabile del procedimento) e dal segretario Onofrio Tartaglione la sospensione di Spasiano dal servizio. “Una condotta fraudolenta” si legge nella lettera di sospensione: privato della libertà, il dirigente finirà anche davanti all’ufficio di disciplina, mentre dell’ultimo caso sono state già informate la Procura sammaritana e la Corte dei Conti.
Sul fronte dell’inchiesta intanto quest’oggi proprio Spasiano, difeso dall’avvocato Andrea Piccolo, è stato sentito dal gip: ha ribadito di aver agito in totale buona fede, ritenendo che l’atto del commissario, ottenuto l’ok dalla giunta, fosse valido. Anche gli altri indagati sentiti in queste ore dal gip Rossi hanno respinto le accuse formulate.