Capua. C’è la figlia del commerciante che si lascia convincere dal fidanzato a sniffare per un “Halloween” da sballo. C’è il ragazzo che vuole lasciarsi alle spalle la “polvere bianca” per una vita normale. C’è l’adolescente annoiato dall’ennesima birra al bar e che dà appuntamento al pusher perchè vuole dell’altro.
Si muove su questa clientela under 30, già prima del 2015 censito dall’indagine, l’attività di spaccio di droga che farà di Stefano Fusco uno dei perni del business illegale a Capua e dintorni. Da Vitulazio a Pontelatone, da Bellona a Camigliano, “Puppino” si muoveva anche in prima persona. Poi, sfruttando anche l’asse con i Vitolo del rione Santagata, e di rimbalzo le amicizie casalesi, si è fatto vedere sempre meno tra i bar fidati, epicentro di chi il sabato sera cerca la “pallina” di droga.
L’epoca nella quale a bordo della sua Audi girava per i locali della sua Vitulazio è la stessa dei messaggi su whatsapp, criptati ma pur sempre compromettenti: dal “tavolo prenotato al ristorante” alle “pizze”. Quei messaggi vocali, sempre pericolosi. Così, dopo l’incontro con il gruppo di Casale, la “socia” Teresa Vitolo inizia a consigliare l’uso di messenger per gli ordini. Nelle mani dei due ci sono le due roccaforti della zona su cui ruota l’intero affare basato soprattutto sulla vendita della cocaina: all’inizio Fusco la consegnava anche a Pontelatone e Camigliano, e si trovava tra piazza Riccardo e i locali della movida vitulanina.
Poi, dai racconti degli assuntori e dalle intercettazioni, lo scenario muta. Chi vuole la coca deve muoversi e raggiungere le due sedi: quella centrale delle palazzine Iacp di Vitulazio dove Fusco vive e quella del rione Santagata a Capua, dove a gestire il business è, secondo la Dda, Pasquale “Paky” Vitolo. A Vitulazio, invece, tutto passa da Fusco: “Solitamente Stefano consegnava la cocaina nei pressi della propria casa. Quando scendeva aveva già addosso la coca e me la consegnava” si lasciò sfuggire un cliente sentito dai carabinieri.
Si muoveva con grande prudenza Fusco, come quando, dopo l’arresto di due sodali, cambiò il nascondiglio della roba mettendola nei pressi di un fondo di campagna in località Miceli, nelle vicinanze dell’uscita autostradale di Capua. Insospettabili rampolli, studenti annoiati, sbandati: tutti passavano dall’asse Vitulazio-rione Santagata che aveva creato.