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Ricorso respinto, l’affiliato al clan resta in carcere. La sentenza, il “presunto errore”

GRICIGNANO D’AVERSA: La prima sezione della corte di Cassazione ha respinto la richiesta di semilibertà. A Salvatore Mottola, condannato a una pena di 28 anni e 7 mesi di reclusione, è stata negata la semilibertà

La difesa

Il suo legale ha opposto una strenua difesa. Mottola, ricordiamolo, era stato condannato non solo per le sanzioni disciplinari, la più grave delle quali quella di avere utilizzato un cellulare in carcere nel 2020, ma anche per la sua per così dire “vicinanza” al clan dei Casalesi.

Sfruttando questo errore, l’uomo infatti era vicino al clan Belforte e non ai Casalesi, l’avvocato ha impostato la sua difesa sostenendo che anche la sua parziale scarcerazione non avrebbe costituito un pericolo in quanto il suo assistito non era vicino al clan menzionato, ma ai Belforte

La sentenza

Questo però non è stato sufficiente per “rivedere”. La corte così, pur accettando “il presunto errore del clan camorristico di appartenenza” ha stabilito: Salvatore Mottola resterà in carcere