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Trombetta va sotto in Consiglio e azzera la giunta: esplode crisi dopo Regionali

 

 

MARCIA­NISE. Un vero scossone istituzionale ha investito il Comune di Marcianise all’indomani delle elezioni regionali. La tensione, già palpabile nelle settimane di campagna elettorale — quando due sedute consiliari erano saltate per mancanza del numero legale — è esplosa nel primo consiglio comunale convocato dopo il voto.

 

Il sindaco Antonio Trombetta, messo con le spalle al muro dall’esito della discussione su una variazione di bilancio destinata alle luminarie natalizie e ai lavori di via Paolo De Maio, ha annunciato una decisione drastica: lunedì azzererà la giunta e aprirà formalmente la crisi politica.

 

La votazione sul punto di bilancio, chiusa con 8 favorevoli, 13 contrari e 2 astenuti, ha certificato la perdita della maggioranza. Il confronto in aula è stato durissimo, in particolare con il gruppo “Marcianise è sempre al centro”, formato da Antimo Rondello e Maria Luigia Iodice, che ha accusato il sindaco di aver snaturato il progetto civico trasformandolo in un’amministrazione “a trazione politica”, addirittura con connotazioni di destra marcate, alla luce della candidatura del vicesindaco Pasquale Salzillo con la Lega.

 

Il gruppo centrista pretende non solo il reset totale della squadra di governo, ma anche una linea di discontinuità assoluta, escludendo dalla nuova giunta chiunque abbia fatto parte dell’esecutivo negli ultimi due anni e mezzo.

 

A inasprire ulteriormente il clima, le dimissioni — protocollate e rese pubbliche sui social — dell’assessore alla Cultura Elisabetta Froncillo, espressione proprio del gruppo Rondello-Iodice. Froncillo ha parlato di una scelta meditata e della necessità di “nuove energie e un cambio di passo”.

 

Anche l’opposizione ha colto l’occasione per attaccare l’amministrazione. La consigliera Lina Tartaglione, già candidata sindaco del centrosinistra, ha definito l’attuale crisi «l’inevitabile sbocco del trasformismo che ha ribaltato la volontà elettorale del 2023».

 

In un lungo intervento, Trombetta ha ammesso che «la maggioranza non c’è più» e ha dichiarato che, se non dovesse formarsi un nuovo equilibrio politico, sarà costretto a dimettersi, con il conseguente ritorno del commissario.

 

Il sindaco ha rivendicato i risultati ottenuti — dalle scuole alle infrastrutture, dai parcheggi al Velodromo — ma ha attribuito l’origine della crisi alle tensioni post-elettorali: «Qualcuno fa pagare all’amministrazione un insuccesso che nulla ha a che vedere con Marcianise».

 

Lunedì si aprirà ufficialmente il tavolo politico, ma una cosa è già certa: l’azzeramento della giunta segna l’inizio di una fase decisiva per il futuro amministrativo della città.

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