
Caserta. “In Campania è morta l’infanzia. I nostri bambini sono diventati invisibili”, dichiara Antonella Lettieri, responsabile regionale Disabilità e Politiche Sociali di Noi Moderati e candidata al Consiglio regionale. “Negli ultimi dieci anni, la nostra regione ha assistito a un fallimento morale e politico senza precedenti.”
Secondo Lettieri, i dati parlano chiaro:
“Il 37,1% dei minori sotto i 18 anni vive in povertà relativa, una condizione che impedisce loro di accedere a servizi, opportunità educative e cure adeguate.
Gli asili nido coprono appena il 13,2% della fascia 0-2 anni e, anche con i fondi del PNRR, nel 2026 si arriverà a malapena al 29,6%, ben lontano dagli standard europei. Lettieri sottolinea: “Nonostante le risorse nazionali e comunitarie stanziate, la Regione ha lasciato gran parte dei fondi inutilizzati, vanificando l’opportunità di migliorare la vita dei nostri bambini.”
Il 77% delle classi primarie non ha il tempo pieno, riducendo le opportunità di crescita, socializzazione e supporto educativo.
Più di 570.000 bambini, pari al 58,5% del totale, sono a rischio esclusione sociale.
“E preoccupano anche i dati sulla violenza sui minori: negli ultimi dieci anni i reati a loro danno sono aumentati del 35%. Le violenze sessuali e gli abusi online sono purtroppo in crescita, spesso nascosti tra le mura domestiche o nei contesti digitali. È una realtà che il sistema di prevenzione e tutela non riesce ancora a contenere.”
Ma i problemi non si limitano ai numeri. Lettieri denuncia anche errori di gestione e disuguaglianze territoriali:
“Negli ultimi dieci anni, la Regione ha lasciato inutilizzate risorse finanziarie significative, inclusi fondi del PNRR destinati allo sviluppo dei servizi per l’infanzia. La gestione disomogenea ha generato forti disparità territoriali: alcuni comuni hanno implementato interventi efficaci, mentre altri sono rimasti sostanzialmente esclusi dalle opportunità offerte dai finanziamenti pubblici. Inoltre, le rette dei servizi per l’infanzia restano elevate, i centri di supporto familiare risultano insufficienti e la programmazione scolastica non ha garantito né inclusività né adeguati standard di qualità educativa. Il quadro complessivo evidenzia una gestione inefficace delle politiche per l’infanzia, con gravi ripercussioni sulla tutela e sul benessere dei minori.”
Lettieri lancia poi un appello alla politica:
“Dobbiamo essere la loro armatura, la loro protezione, la loro forza. Più servizi per l’infanzia, sostegno alle famiglie, prevenzione contro violenze e abusi, scuole inclusive e sicure. Dove muore l’infanzia, muore il futuro. E noi abbiamo il dovere di farla rinascere, con responsabilità, amore e coraggio.” IL VIDEO

