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“Suo nipote è finito nei guai”: pensionato “appende” il finto maresciallo

MARCIANISE. Una telefonata improvvisa, una voce ferma e autoritaria che si presenta come un maresciallo dei Carabinieri, e la richiesta pressante: “Suo nipote è nei guai, serve un bonifico immediato”. È questo lo schema di una delle truffe più diffuse negli ultimi anni, un copione ormai collaudato che mira a colpire soprattutto le persone anziane.

A Marcianise, come in altre città italiane, il tentativo di raggiro si è concluso con un nulla di fatto grazie alla lucidità di un pensionato della zona di via della Vittoria. L’uomo, insospettito dal tono della telefonata e dalle richieste anomale, ha deciso di non cadere nel tranello: ha mantenuto la calma, ha lasciato la chiamata aperta e si è allontanato, evitando di fornire informazioni o di eseguire alcun pagamento.

Come funziona

Il meccanismo è semplice ma efficace: i criminali puntano tutto sull’effetto sorpresa e sulla pressione emotiva. Fingono di essere appartenenti alle forze dell’ordine o avvocati, raccontano che un parente stretto si trova in una situazione di emergenza — spesso un incidente o un problema legale — e che serve una somma immediata per “risolvere” la questione.

In alcuni casi, come accaduto in questo episodio, i truffatori arrivano persino a organizzare videochiamate mostrando un complice con divise o accessori simili a quelle ufficiali, per rendere la messinscena più credibile.

I campanelli d’allarme

  • Riconoscere il raggiro è possibile se si presta attenzione ad alcuni segnali:
  • Richieste di denaro urgenti e inusuali: le forze dell’ordine non chiedono mai pagamenti telefonici.
  • Pressione emotiva: frasi come “non c’è tempo da perdere” servono solo a spingere a decidere in fretta.
  • Canali non ufficiali: richieste di bonifici, ricariche Postepay o consegna di contanti a sconosciuti sono sempre sospette.

Come proteggersi

Gli esperti consigliano di:

  • Mantenere la calma e non agire d’impulso.
  • Verificare le informazioni chiamando direttamente il parente o una persona di fiducia.
  • Non fornire dati personali o bancari al telefono.
  • Chiudere la conversazione in caso di dubbio e, se necessario, informarsi attraverso canali ufficiali.

Questa volta il tentativo di truffa non è andato a segno, ma episodi simili continuano a verificarsi in tutta Italia. Sapere come riconoscerli e come reagire è il primo passo per evitare che i truffatori raggiungano il loro obiettivo. La prudenza, unita a un po’ di diffidenza, resta l’arma più efficace contro questi raggiri.

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