
San Felice a Cancello. Consiglio comunale di ieri a San Felice a Cancello, la nota dell’amministrazione Nuzzo:
Il Consiglio Comunale ha finalmente approvato la dichiarazione di proprietà su dieci immobili pubblici: un intervento doveroso e storico che rompe oltre sessant’anni di silenzio, immobilismo e inazione.
Con una delibera approvata dalla maggioranza, si è sanata una situazione grottesca: nove plessi scolastici e una piazza centrale – pur utilizzati da decenni dalla collettività – non risultavano formalmente intestati al Comune, né accatastati.
Un’anomalia assurda, generata da decenni di incuria e da atti mal custoditi negli archivi, ignorati da chi avrebbe dovuto occuparsene.
Grazie a quanto previsto dall’art. 58 della Legge n. 133/2008 (D.L. 112/2008), che consente agli enti locali di dichiarare la proprietà di immobili pubblici in uso continuativo, oggi possiamo finalmente regolarizzare questi beni.
A tal fine , ottemperando alle richiamate prescrizioni normative Il Settore Urbanistica e Lavori Pubblici ha avviato una ricognizione per verificare la situazione giuridica del patrimonio immobiliare del Comune, come previsto dalle norme vigenti.
Questa attività si è resa necessaria a causa della documentazione presente negli archivi e negli uffici competenti, risultata piuttosto scarsa e incompleta.Dall’analisi è emersa una forte discrepanza tra la situazione reale e quella risultante formalmente: molti beni, pur essendo chiaramente di proprietà comunale, non risultano intestati ufficialmente all’Amministrazione.
Questa rilevante discrasia tra la situazione di fatto e la conformità giuridico-formale ha precluso al nostro Ente l’ammissibilità al finanziamento di € 1.250.000,00, destinato all’attuazione di interventi di efficientamento energetico su cinque edifici scolastici.
Tuttavia, non sussistono dubbi circa la legittima disponibilità da parte del Comune, che ne assicura la gestione, la manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché l’intestazione e il pagamento delle utenze, sia per quanto riguarda i beni strumentali sia per gli altri immobili.
Ciononostante, in ottemperanza alla normativa vigente, l’Amministrazione comunale procederà alla regolarizzazione formale dei seguenti beni immobili:
I.C. “Aldo Moro”
Plesso “Mameli” – Polvica
Plesso “A. Diaz” – Botteghino
Plesso “San Marco”
Plesso “Don Milani” – Casazenca
I.C. “F. Gesuè”
Plesso “Francesco Pio”
Plesso “Padre Pio”
Plesso “Rita Levi Montalcini”
Piazza Giovanni XXIII
Un elenco che parla da sé: scuole frequentate ogni giorno dai nostri figli, una piazza vissuta dalla comunità, luoghi pubblici di fatto, ma “fantasmi” nei registri ufficiali, nessuna intestazione formale, nessun accatastamento.
Eppure sono luoghi fondamentali della vita cittadina e vissuti dalla comunità. Ebbene, anche in questa occasione, il gruppo di opposizione Speranza ha preferito voltarsi dall’altra parte: invece
di sostenere un’operazione di verità e responsabilità, ha votato contro confermando la sua incapacità cronica di prendere atto dei problemi concreti del nostro Comune.
Non è la prima volta che il gruppo Speranza si oppone a provvedimenti di chiaro interesse pubblico. Solo pochi mesi fa, infatti, ha votato contro un importante finanziamento destinato alla sostituzione delle caldaie negli edifici scolastici del nostro Comune.
Un comportamento irresponsabile ed inspiegabile che lascia perplessi e che risulta tanto più grave se si considera il
contesto: migliorare il comfort, la sicurezza e l’efficienza energetica delle scuole frequentate ogni
giorno dai nostri figli.
Ancora più incomprensibile appare questa scelta alla luce del profilo della consigliera Carfora, dirigente scolastica ed ex insegnante nelle scuole del nostro territorio. Proprio chi ha vissuto da vicino la realtà scolastica avrebbe dovuto cogliere l’urgenza e l’utilità di un intervento di tale portata, invece di ostacolarlo con un voto contrario.
Purtroppo, di fronte a un provvedimento di fondamentale importanza per regolarizzare e valorizzare il patrimonio comunale, si preferisce ancora una volta fare demagogia, denigrare, confondere le acque. Infatti, invece di entrare nel merito dell’atto approvato, cercano di spostare strumentalmente l’attenzione su tutt’altro tema: lo stadio comunale, che non era nemmeno all’ordine del giorno, sollevando un allarmismo ingiustificato.
Una mossa, questa, tipica di chi non ha mai avuto soluzioni ai problemi, nulla da proporre, se non slogan vuoti e polemiche pretestuose. Un misero teatrino su cui sta ,inesorabilmente, calando il sipario.
Questa amministrazione ,però, ha scelto un’altra strada: affrontare i problemi, rimettere ordine, assumersi responsabilità. Lo ha fatto anche quando era più semplice far finta di niente, come si è fatto per troppo tempo.
“È un atto tecnico, certo, ma soprattutto un atto politico e morale”, aggiunge il Sindaco Emilio Nuzzo.
“Abbiamo scelto di sanare l’assurdo, di sbloccare la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici per la manutenzione, la messa in sicurezza e la valorizzazione di questi spazi fondamentali per la vita cittadina. Abbiamo ereditato il caos e ci siamo presi il compito – ingrato ma necessario – di rimettere le cose al loro posto. Lo abbiamo fatto senza paura, senza ipocrisie e senza il timore di disturbare chi, per troppo tempo, ha trovato nell’inazione la propria zona di comfort. Coraggio e impegno continueranno ad essere il nostro motto.”