Skip to main content

Sequestrati orologi di lusso per 21 milioni: erano destinati alla base Nasto

GRICIGNANO D’AVERSA. La Corte di Cassazione ha dato il via libera definitivo al sequestro di beni per un valore superiore a 21 milioni di euro nei confronti di due persone coinvolte in un articolato sistema di evasione fiscale. Si tratta di Maria Rosaria Sticco, 60 anni, residente a San Giorgio a Cremano, e Antonio Peluso, 61enne napoletano, entrambi ritenuti al centro di una maxi truffa realizzata attraverso finte spedizioni di orologi di pregio destinate, almeno sulla carta, alla base Nato di Gricignano d’Aversa.

Secondo gli atti dell’inchiesta, i due ex dipendenti prima della Ferrari Spa e poi della società Malca-Amit Italy avrebbero alterato sistematicamente i documenti doganali per mascherare il reale destinatario dei preziosi. Le carte, infatti, indicavano falsamente come destinataria la Us Navy Exchange Distribution Center, una struttura militare americana che gode di esenzione fiscale grazie a convenzioni internazionali.

In realtà, come accertato dalla Guardia di Finanza attraverso intercettazioni e analisi documentali, gli orologi venivano indirizzati a rivenditori privati, soprattutto gioiellerie in Campania, mentre la base Nato veniva inconsapevolmente utilizzata come “copertura” per aggirare dazi e tasse.

L’indagine ha ricostruito 64 spedizioni irregolari nel periodo 2020-2024: 58 risalenti al periodo di lavoro in Ferrari e le restanti avvenute dopo, con la sigla Malca-Amit. In entrambi i contesti, Sticco e Peluso avrebbero continuato a guidare l’organizzazione, usando identità false e gestendo direttamente i contatti con gli acquirenti.

La difesa aveva chiesto alla Cassazione di annullare il provvedimento, sostenendo l’assenza dei requisiti per il sequestro e denunciando un’applicazione retroattiva delle leggi sulla confisca per equivalente. Ma la Suprema Corte ha respinto ogni eccezione, evidenziando la gravità del quadro accusatorio e la possibilità concreta che il patrimonio illecito potesse essere disperso.

Il provvedimento conferma quanto già deciso dal gip di Busto Arsizio e dal Tribunale del Riesame di Varese, includendo denaro, gioielli, immobili e conti bancari. I giudici hanno sottolineato la continuità del comportamento illecito anche nel passaggio da un’azienda all’altra, con ruoli operativi mai abbandonati.

Un click e sei sempre informato! Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere le news più importanti. Premi qui ed entra!