
Capodrise. Ancora buone notizie dal fronte comunale. Il commissario prefettizio ha approvato una deliberazione per l’introduzione di un sistema di videosorveglianza che copre i punti strategici del territorio comunale.
Si tratta di una richiesta di finanziamento al ministero dell’Interno per un progetto davvero molto importante, tanto che è stato già completamente stilato nei dettagli, in collaborazione con il comandante della polizia locale.
L’installazione del sistema di videosorveglianza con lettori targa automatica si può riassumere nelle seguenti azioni:
- Prevenzione ai fenomeni di microcriminalità;
- Prevenzione di atti vandalici nei confronti di siti sensibili;
- Rilevazione e ricostruzione di eventi criminosi;
- Controllo le traffico e soste vietate;
- Rilevazione sversamento rifiuti e monitoraggio delle strade periferiche;
- Tutela del patrimonio comunale.
Tutto collegato alla sala operativa dei vigili urbani, queste le postazioni delle sofisticate telecamere:
Via Acconcia
Viale Italia – Via Virgilio
Via Greco
Via Pizzo Bufalo
Via Vecchia Ponteselice
Via Marte – Via Santa Maria degli Angeli
Via Roma – Via Santa Maria degli Angeli
Piazza San Donato
In totale 128 mila euro, di questi 116 mila euro con fondi statali e 12 mila euro come quota di cofinanziamento dell’Ente.
Davvero complimenti ai commissari del Comune che stanno portando avanti cose importanti.
Lo ripetiamo, in pochissime settimane hanno fatto molto ma molto di più dell’amministrazione guidata da Nicola Cecere, durata 11 mesi, questo è sotto gli occhi di tutti.
In 11 mesi di amministrazione Cecere non è stato realizzato nulla; saremmo stati i primi a sottolineare l’approvazione di qualche progetto, di qualcosa di utile per la cittadinanza, invece nulla di nulla.
Rialleghiamo le dichiarazioni degli alleati (3 gruppi politici) che hanno messo fine all’amministrazione Cecere nel mese scorso, giusto per un ripasso e tenere a mente quanto è accaduto.
LE DICHIARAZIONI DI CAPODRISE INSIEME: SI ERA CREATO IL TERZO LIVELLO
“Far eleggere Nicola Cecere a sindaco di Capodrise è stato un errore.Non era il nostro candidato, alcuni di noi avevano espresso molte riserve, ma alla fine abbiamo accettato la proposta di “Siamo Capodrise” e lo abbiamo sostenuto con impegno e lealtà. Una lealtà che è durata dal 19 marzo 2024, giorno in cui abbiamo sottoscritto il patto fondativo della coalizione, fino al 14 maggio 2025”.
“In questo tempo, abbiamo sempre lavorato e sperato che potesse diventare il sindaco di tutti e governare la città, ma Cecere non è riuscito mai ad affrancarsi dal suo gruppo di riferimento ed è sempre rimasto il sindaco di “Siamo Capodrise” e dei suoi derivati. E poi abbiamo capito che non avrebbe fatto in 10 anni ciò che poteva fare in 5 minuti. La crisi che ha immobilizzato la città per quasi un anno si è consumata tutta all’interno di “Siamo Capodrise”. Si può essere fantasiosi come si vuole, ma la realtà cancella le bugie”.
“Certo – proseguono –, talvolta abbiamo criticato il sindaco, ma sono state sempre critiche di merito e di metodo: inadeguatezza, assenza di confronto, scarsa collegialità nelle decisioni, mancata attuazione del programma di governo, troppi interessi. A Capodrise si era creato un “terzo livello”, una sorta di regia occulta a cui erano demandate le decisioni, che aveva ridotto le parti politiche, la giunta e il consiglio comunale a meri organi di ratifica”.
“Invece di dimostrare di essere il sindaco della coalizione, Cecere ha sempre obbedito: si è dimesso, ha messo in discussione il patto nel quale era sancita la sua candidatura, ha esortato i consiglieri di maggioranza a liberarsi dalle forze politiche che li hanno candidati e sostenuti e, lui o chi per lui, ha dialogato con l’opposizione per sovvertire, con una compravendita di consiglieri, la volontà popolare, facendo pressioni su candidati del Pd”.
“Il 14 maggio – aggiungono –, l’atto finale. In una riunione al Comune, Cecere ha eseguito l’ultimo compito scrittogli da “Siamo Capodrise”: voleva che “Capodrise insieme” firmasse un nuovo patto con un nuovo programma, subordinato all’azzeramento della giunta e delle altre cariche istituzionali e maggiori poteri nell’azione amministrativa. Un accordo offensivo per noi e imbarazzante per lui, oltre che politicamente irricevibile”.
“L’atto di sfiducia – concludono – era l’unico strumento che avevamo a disposizione per riparare a quell’errore. È stata una scelta meditata, sofferta, ma necessaria, che ha interpretato il sentimento popolare. Ora, a tutti chiediamo, cittadine e a tutti i cittadini di Capodrise, di impegnarsi affinché inizi di una stagione politica più trasparente, libera e forte, popolare, democratica e orientata al bene comune”.