
MADDALONI. La settima sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Massimo D.T., un 49enne di Maddaloni, condannato per aver violato il daspo urbano che gli impediva di operare come parcheggiatore abusivo presso la Clinica San Michele.
La Corte d’Appello di Napoli aveva già confermato la sentenza di primo grado, ritenendo provata la recidiva: nonostante il divieto di avvicinarsi all’area di sosta dell’ospedale, l’uomo è stato nuovamente colto in flagrante dai carabinieri di Maddaloni, intento a svolgere la stessa attività illecita per cui era stato sanzionato.
Nel tentativo di ribaltare la decisione, il ricorrente aveva contestato davanti alla Suprema Corte la legittimità del provvedimento del questore, sostenendo che non erano state adeguatamente documentate condotte pericolose per la sicurezza pubblica. Inoltre, aveva segnalato l’assenza di motivazioni sufficienti a giustificare la mancata applicazione delle attenuanti generiche.
I giudici della Cassazione, però, hanno ritenuto le sue argomentazioni infondate e dichiarato il ricorso inammissibile. Secondo la pronuncia, Massimo D.T. è stato destinatario di numerosi ordini di allontanamento che ha costantemente ignorato, dimostrando una condotta reiterata e intenzionale nella violazione delle regole.