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Gasolio e clan, chieste 52 condanne. I nomi

Santa Maria Capua Vetere/Casapesenna. A quattro anni dall’operazione delle forze dell’ordine che nel 2021 portò all’arresto di 45 persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 71, entra nella fase conclusiva il processo relativo a un ampio sistema truffaldino nel settore dei carburanti, connesso — secondo la Direzione Distrettuale Antimafia — ad ambienti della criminalità organizzata attivi tra la provincia di Caserta e Taranto.

La Procura ha chiesto pene detentive per 52 imputati, mentre per due è stata proposta l’assoluzione. Sotto osservazione, in particolare, la famiglia Diana: Raffaele, 59 anni, e i figli Vincenzo e Giuseppe, di 36 e 29 anni, tutti originari di San Cipriano d’Aversa. Secondo l’accusa, i tre avrebbero diretto un sistema criminale finalizzato alla creazione di società fittizie, al riciclaggio di denaro e all’impiego illecito di fondi, legati al clan dei Casalesi.

L’indagine ha rivelato un presunto meccanismo di compravendita irregolare di gasolio agricolo, che, acquistato a prezzo ridotto grazie alle agevolazioni fiscali, veniva poi ceduto a imprese che nulla avevano a che fare con l’agricoltura. Un giro milionario — si parla di introiti annuali vicini ai 30 milioni di euro — che avrebbe alimentato la crescita della società Carburanti Petrullo, il cui fatturato nel 2016 sarebbe arrivato a 16 milioni di euro.

Raffaele Diana compare anche in un altro filone dell’inchiesta per i presunti rapporti con Michele Fontana, noto come ‘o Sceriffo, figura di spicco vicina al boss Michele Zagaria. Sebbene Fontana non sia tra gli imputati, gli inquirenti ritengono che Diana agisse per suo conto nella zona sud della provincia di Salerno.

Accanto ai Diana, tra i soggetti per cui la DDA ha chiesto condanne figurano:

Antonio Gallo (San Marco Evangelista – 2 anni)

Tommaso Di Rosa (Curti – 4 anni)

Fulvio e Salvatore Antonio Leonardo (Pietramelara – 4 anni ciascuno)

Numerosi gli imputati provenienti da diversi centri del casertano, tra cui Santa Maria Capua Vetere, Mondragone, Casapesenna, Pastorano e Trentola Ducenta.

Le accuse mosse vanno dalla frode fiscale su accise e IVA, al riciclaggio, falso in atto pubblico, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata dal metodo mafioso.

Ecco i nomi degli imputati per cui è stata richiesta la condanna:

Raffaele Diana, Vincenzo Diana, Giuseppe Diana, Massimo Petrullo, Antonio Latronico, Raffaele Annunziata, Luigi Luisi, Maddalena Luisi, Luigi Impembo, Antonio De Luca, Gino De Luca, Yuri Garone, Michele Cicala, Pietro Buscicchio, Antonio Siano, Marcello Paparello, Giacinto Costantino, Antonio Garofalo, Tommaso Di Rosa, Gennaro Di Tuoro, Luigi Papale, Gennaro Morretta, Mattia Morretta, Fulvio Leonardo, Salvatore Antonio Leonardo, Antonio Gallo, Antimo Menale, Francesco Friozzi, Giovanni Friozzi, Bruno Mario Diana, Flavio Diana, Fioravante Celso, Antonio De Martino, Nicola Venosa, Oreste Mainenti, Fabio Grieco, Elena Quaranta, Carmine Parisi, Domenico Parisi, Rosario Parisi, Carmine De Angelis, Maria Teresa Iannone, Teresa Lanzara, Salvatore Di Puorto, Antonio Iannotti, Fabio Iannotti, Mario Trotta, Cristina Brindisi, Luigi D’Elia e Antonio La Marca.

Per Felice Balsamo e Giovanna Sabia, invece, è stata chiesta l’assoluzione.

Come sempre, si ricorda che tutti gli imputati sono da considerarsi innocenti fino a una sentenza definitiva.

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