
Aversa/Caserta. Nella mattinata del 3 giugno 2025, i militari della Guardia di Finanza di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali, disponendo gli arresti domiciliari per due soggetti gravemente indiziati di usura ed estorsione ai danni di un imprenditore della zona.
L’operazione rappresenta l’epilogo di un’articolata attività investigativa avviata a seguito della denuncia presentata dalla vittima presso il Reparto della Guardia di Finanza casertana. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord – sede di Aversa, si sono protratte per oltre sei mesi e hanno permesso di ricostruire un complesso sistema di prestiti a tassi usurari.
Secondo quanto emerso, i due indagati – uno residente nel napoletano e l’altro in provincia di Caserta – avrebbero erogato, nell’arco di tre anni, somme di denaro per un ammontare complessivo di circa 1 milione e 500 mila euro, in cambio di rate mensili che oscillavano tra i 5.000 e i 20.000 euro. L’imprenditore, in difficoltà economiche e alla ricerca di liquidità immediata, avrebbe accettato le condizioni imposte, con tassi di interesse ampiamente superiori a quelli consentiti dalla normativa vigente.
Le Fiamme Gialle del Gruppo di Caserta hanno condotto le indagini servendosi di intercettazioni telefoniche e telematiche, attività di osservazione e pedinamento, oltre che di approfondite analisi bancarie. È emerso anche un quadro preoccupante di pressioni e minacce: in caso di ritardi nei pagamenti, gli indagati avrebbero esercitato forti intimidazioni, lasciando intendere il coinvolgimento di terzi soggetti noti per la loro pericolosità.
Durante l’esecuzione delle misure cautelari, le perquisizioni effettuate hanno portato al rinvenimento di gioielli, orologi di lusso e denaro contante. Su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli Nord, è stato disposto il sequestro di beni per un valore superiore ai 165.000 euro, considerati pertinenti ai reati contestati.
Si ricorda che, al momento, i soggetti coinvolti sono da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva. Le misure cautelari sono state adottate nella fase delle indagini preliminari e senza il contraddittorio con le difese, che potranno esercitare pienamente i propri diritti davanti a un giudice terzo, chiamato a valutare la sussistenza delle responsabilità.