
Aversa. Una nuova sentenza del Tribunale di Napoli Nord accende i riflettori su un drammatico caso di violenza domestica. Un uomo di circa 45 anni, residente ad Aversa, è stato condannato a cinque anni di reclusione per aver sottoposto la moglie, originaria della provincia di Caserta, a due anni di vessazioni fisiche, psicologiche ed economiche, aggravate spesso dall’uso di alcol e droghe.
L’inferno familiare, che si è protratto dal 2021 al 2023, è emerso durante il processo attraverso le testimonianze e i racconti agghiaccianti portati in aula. La donna viveva in un clima di terrore costante, tra aggressioni, minacce, insulti e continue richieste di denaro. A rompere il silenzio sono stati i figli, preoccupati per la sicurezza della madre, che l’hanno spronata a denunciare tutto ai carabinieri.
Grazie all’intervento immediato delle forze dell’ordine, la vittima è stata messa al sicuro e ha potuto costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario. A rappresentarla l’avvocata Clara Niola, attiva da anni nella difesa delle donne vittime di abusi e nella protezione dei minori.
Inizialmente l’uomo era stato sottoposto al divieto di avvicinamento, con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Tuttavia, l’imputato ha violato più volte le restrizioni imposte, aggravando ulteriormente la sua situazione legale. A seguito delle ripetute infrazioni, la misura cautelare è stata trasformata in custodia in carcere, su richiesta della Procura.
Il pubblico ministero aveva proposto una pena di sette anni e mezzo, ma i giudici hanno deciso per una condanna a cinque anni, accompagnata da un risarcimento economico a favore della donna. Le motivazioni della sentenza verranno rese note nei prossimi giorni. Intanto, la difesa dell’imputato ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello.