Skip to main content

Termovalorizzatore, ristori si allargano a 2 Comuni

SAN FELICE A CANCELLO/ACERRA. Un importante passo verso la giustizia ambientale è stato compiuto oggi con l’approvazione, da parte della VII Commissione consiliare della Regione Campania, di una nuova misura che ridefinisce i criteri per l’assegnazione dei ristori ambientali legati al termovalorizzatore di Acerra. A beneficiarne non sarà più solo il Comune che ospita l’impianto, ma anche i territori limitrofi, tra cui San Felice a Cancello, da anni esposti agli effetti dell’infrastruttura senza aver mai ricevuto un concreto risarcimento.

La svolta nei ristori

Come spiegato dalla consigliera regionale Antonella Piccirillo, la misura rappresenta “un atto di equità che riconosce il peso che più territori si trovano a sostenere e che redistribuisce risorse in modo più giusto”.
Nello specifico, il nuovo provvedimento stabilisce che:

L’importo del ristoro destinato al Comune di Acerra, pari a 4,12 euro per tonnellata di rifiuti trattati, resta invariato.

Si introduce un nuovo ristoro di 1,77 euro per tonnellata, da suddividere in parti uguali tra i Comuni vicini entro un raggio di 3.500 metri dal termovalorizzatore.

Il ristoro complessivo sale a 5,89 euro per tonnellata, cifra che sarà finanziata attraverso i ricavi dell’impianto, inclusi quelli derivanti dalla vendita dell’energia prodotta.

Un riconoscimento atteso per San Felice a Cancello

Tra i Comuni che beneficeranno della nuova misura figura San Felice a Cancello, una delle realtà che ha più volte manifestato il proprio disagio per la convivenza forzata con un impianto che genera ricchezza ma impone anche costi ambientali e sanitari.

“È un riconoscimento importante per chi, da anni, condivide gli effetti della presenza dell’impianto senza averne mai avuto benefici diretti,” ha sottolineato Antonella Piccirillo, consigliera regionale della Lega.

Acerra al centro, ma con uno sguardo ai territori

Il termovalorizzatore di Acerra, il più grande impianto di incenerimento d’Italia, continua a rappresentare un nodo cruciale nella gestione dei rifiuti campani. La sua centralità, tuttavia, ha inevitabilmente comportato impatti anche sui territori limitrofi, sinora esclusi dai benefici economici legati alla sua attività.

Con questa misura, la Regione Campania risponde finalmente a una richiesta di maggiore inclusività territoriale, senza penalizzare il Comune ospitante, ma ampliando la platea dei beneficiari in un’ottica di solidarietà istituzionale.

Il provvedimento appena approvato rappresenta una prima risposta concreta, ma anche un precedente importante per ridefinire le politiche di ristoro ambientale in tutta la regione. La speranza – condivisa da molti amministratori locali – è che possa costituire un modello da estendere anche ad altri contesti dove infrastrutture strategiche generano impatti condivisi.

Conclude Piccirillo: “Non possiamo più permetterci una visione miope: chi paga il prezzo della convivenza con impianti impattanti deve essere sostenuto. Questo è un primo passo verso una gestione più giusta e partecipata delle risorse ambientali”.

 

 

 

 

Un click e sei sempre informato! Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere le news più importanti. Premi qui ed entra!